CHECKPOINT POETRY
MARCO CAPORALI
 

 

 

>   Dalla raccolta Tra massi erratici, di prossima uscita presso le edizioni Empiria.

 

 

Per chi varca la soglia

 

 

Le gru di carta

nel parco della pace,

resta la fiamma

 

*

 

Bassa marea,

nei pilastri del tempio

soldi e conchiglie

 

*

 

L’ansia del buio

quando la luce affiora

si fa preghiera

 

*

 

Delle tre statue

- oggi domani ieri -

la terza vede

 

*

 

Coni di ghiaia,

mare increspato che argina

le nostre voglie

 

*

 

Di nodo in nodo

sentiero di radici

al passo giova

 

*

 

Rivolta alla fonte

su una rupe in preghiera

le spalle al tempio

 

*

 

Finestre aperte

sulla schiena del Buddha

a Kamakura

 

*

 

Il vento piega

verso lo stagno un albero

o è lui che prega

 

*

 

Città trascorrono

sullo schermo del treno

ininterrotte

 

*

 

Cibo composto

su una piastra rovente,

mani sapienti

 

*

 

Grida di evviva

per chi varca la soglia

ad Akiyoshi

 

*

 

Gioco di squadra,

in allegria s’appresta

d’ognuno il pasto

 

*

 

Coprono i fiori

di ciliegio le stuoie

domenicali

 

*

 

Nel tempio pregano

per la pace e la gloria

dei kamikaze

 

*

 

Sorride un cieco,

un amico lo segue

la mano in spalla

 

 

*

 

Ignari il cibo

che i cerbiatti avvelena

turisti donano

 

*

 

Porte scorrevoli

ai lati di una stanza

aprono mondi

 

*

 

Corpi distanti

in un’acqua comune

come fratelli

 

*

 

Cani e bambini,

chi più felice corre

ad esplorare?

 

*

 

Dal campo giochi

più volte salutano

e ci sorridono

 

*

 

Acqua che scorre,

verso lei si protende

la pietra incisa

 

*

 

In una scuola

la stele per Bashō,

rumore d’acqua

 

*

 

Sereno il volto

familiare la terra

sicuro il passo

 

*

 

Fende la soglia

la spada e in fila indiana

nel tempio accedono

 

*

 

Quasi adagiato

su una porta dipinta

ciliegio in fiore

 

*

 

Dai sassi il muschio

separa il giardiniere,

sentiero e prato

 

*

 

Suono del koto

nel giardino una fonte,

gocce che cadono

 

*

 

S’aprono stanze

dove la mente sgombra

si riconosce

 

*

 

Strisce di carta

ripiegate nell’aria,

pura la strada

 

*

 

Tenta la via

un cieco col bastone,

ponte di liane

 

*

 

Il vento scuote

tavolette votive,

devoti applausi

 

*

 

Di tante statue

allineate sull’argine

restano pietre

 

*

 

Un copricapo

e un mantello alle pietre

via dalla piena

 

*

 

Un albero una sosta

lambiti dal frastuono

che ognuno approva

 

*

 

Tra ali di tombe

ai custodi di pietra

guida il sentiero

 

*

 

Tra ali di tombe

ai custodi di pietra,

cornice d’alberi

 

*

 

In pace e in guerra

tra opposti un’eguale

corrente scorre

 




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