CHECKPOINT POETRY
MARIO QUATTRUCCI
 


DIARIO TI VU

 

 

Diario Ti Vu

Di quello che fu

E anzi che c’è

Per me e per te

E per chi non ne ha più.

 

2

Il PRESIDENTE, dicono, è stato contestato.

Ma era la Sardegna, commentano i cronisti,

e poi non era lui che hanno pigliato a fischi.

Ma l’ha pigliata bene:

ha detto che lui li comprendeva

ma la causa del dolore e della rabbia

era da un’altra parte, e ha commentato

che lui non ha mai rappresentato

la Banca e la Finanza – e che il Governo

opera per il meglio.

Meglio spiegarlo meglio, PRESIDENTE,

questo meglio che non toglie niente

a chi s’è preso tutto

e toglie tutto a chi non ha più niente.

 

3

Alla fabbrica Luxottica (Provincia di Belluno)

hanno chiesto alle donne di cambiare i turni:

farete un po’ per uno, han detto loro,

s’attacca alle cinque del mattino

e si va avanti e avanti fino all’una e uno…

Le donne hanno accettato, va da sé:

altrimenti la fabbrica deloca

in un altro Paese dove c’è

maggiore libertà…

e dove come in Cina per l’iPad

le donne lavorano ore dodici e anche più

per meno di metà.

 

La donna di Belluno intervistata

si dice ben contenta del lavoro

e, anche se con voce un po’ esitante,

spiega alla collega giornalista:

un lavoro e un salario lei comprende

serve a vivere e a crescere i bambini:

senza un lavoro e un salario lei lo sa

si fa meno di niente…

e non si è nessuno.

 

4

È sceso dalla torre l’Oliviero.

Ci abitava e dormiva da tre mesi

insieme a due colleghi ferrovieri

in nome e per conto di ottocento

licenziati dall’ex Wagon Lits

a ragione dei tagli della SpA.

Ci ha abitato col caldo e con il gelo

e adesso torna a casa finalmente:

non ha salario, non ha più futuro,

è umiliato ed offeso e la sconfitta pesa,

ma stasera avrà un brodo preparato

dalla moglie, e un letto in cui dormire.

E certo la sua casa (fin quando ce l’avrà)

non sarà triste e gelida com’è

la povera maison dimenticata

(solo dieci milioni il suo valore)

dalla brava ministra di Giustizia e Grazia.

 

6

Quando ero ragazzino, mi racconta Osvaldo,

mi portavano ai giardini e qualche volta al mare;

qualche volta al Ponte sulla Ferrovia

per curarmi la tosse:

dicevano che il fumo si portava via

il denso del catarro e ci guariva.

Adesso mi portano qui al supermercato:

dicono che d’estate è fresco e che a svernare

è un luogo buono e non rimango solo:

credetemi amico, dice ancora Osvaldo,

coi figli e coi nipoti son stato fortunato.

 

7

Gli operai del Sulcis con l’elmetto

hanno battuto il tempo sul sagrato

nel mentre che all’Angelus Papa Benedetto

Urbi et Orbi invocava carità.

E rivolto ai signori angelico ha auspicato

che il lavoro a quei sardi (“e simili”, ha ammonito)

con la giusta mercede sia ridato.

Dunque come si vede il Papa prega,

e il PRESIDENTE concordia raccomanda:

il Governo del Colle e del Sagrato

coi farmacisti e i banchieri l’ha trovata,

e questo è stato un bene pel mercato:

quanto ai lavoratori c’è chi prega

e se non basta poi… chi se ne frega.

 

8

Con fatica sopportata stoicamente

incassa dividendi il Presidente.

A Bologna e a Verona invece un incidente:

si danno fuoco due di quella gente

a cui a parte il fuoco non restava niente.

 

9

Berlusconi e Monti pappa e ciccia.

Intanto Fornero appiccia la miccia.

Il povero Bersani, né rosso né nero,

con Alfano e Casini assai pasticcia:

a un veteromarxista come me

e perfino a un illuso riformista

la pelle per l’odore gli si aggriccia.

 

10

Duelli rusticani

nell’etere la sera:

dice a Bersani Monti

Non fate i finti tonti

siete bolliti e cotti”.

Risponde Bersani

con la faccia scura:

Attento Signor Monti

che si va ai cazzotti”.

 

11

Ci parla da Tokio

il presidente pio,

e ci manda in Ti Vu

un rapido messaggio:

Attenti partiti

IO vi tengo d’occhio.

Voi siete sfiniti

IO invece ho il sondaggio,

e se a Belli m’appoggio

come un re dal palazzo

con eloquio oxfordiano

vi ripeto “IO so’ IO

e voi nun sete un cazzo”.

 

12

Ha parlato anche ieri il presidente zio;

da Pechino ha parlato questa volta

e un articolo ha scritto sul Corriere:

Contrordine banchieri” ha scritto e detto:

i partiti son utili e perfino seri,

dunque ciò che dissi l’altro ieri

fu solo una battuta ed un faceto lazzo:

la frase va cambiata e capovolta

e così va capito e così letto:

loro non sono un cazzo

(e tutt’al più coglioni)

mentre invece IO so’ IO

e non cambio un accidente”.

 

 

(2012)

 

 




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