DIARIO
TI VU
Diario Ti Vu
Di quello che fu
E anzi che c’è
Per me e per te
E per chi non ne
ha più.
2
Il PRESIDENTE,
dicono, è stato contestato.
Ma era la Sardegna, commentano i
cronisti,
e poi non era
lui che hanno pigliato a fischi.
Ma l’ha pigliata
bene:
ha detto che lui
li comprendeva
ma la causa del
dolore e della rabbia
era da un’altra
parte, e ha commentato
che lui non ha
mai rappresentato
la Banca e la Finanza – e che il Governo
opera per il
meglio.
Meglio spiegarlo
meglio, PRESIDENTE,
questo meglio
che non toglie niente
a chi s’è preso
tutto
e toglie tutto a
chi non ha più niente.
3
Alla fabbrica
Luxottica (Provincia di Belluno)
hanno chiesto
alle donne di cambiare i turni:
farete un po’ per uno, han detto loro,
s’attacca alle cinque del mattino
e si va avanti e avanti fino all’una e uno…
Le donne hanno
accettato, va da sé:
altrimenti la
fabbrica deloca
in un altro
Paese dove c’è
maggiore
libertà…
e dove come in
Cina per l’iPad
le donne
lavorano ore dodici e anche più
per meno di
metà.
La donna di Belluno intervistata
si dice ben
contenta del lavoro
e, anche se con
voce un po’ esitante,
spiega alla collega giornalista:
un lavoro e un salario lei comprende
serve a vivere e a crescere i bambini:
senza un lavoro e un salario lei lo sa
si fa meno di niente…
e non si è nessuno.
4
È sceso dalla
torre l’Oliviero.
Ci abitava e dormiva da tre mesi
insieme a due
colleghi ferrovieri
in nome e per
conto di ottocento
licenziati
dall’ex Wagon Lits
a ragione dei
tagli della SpA.
Ci ha abitato col caldo e con il gelo
e adesso torna a
casa finalmente:
non ha salario,
non ha più futuro,
è umiliato ed
offeso e la sconfitta pesa,
ma stasera avrà
un brodo preparato
dalla moglie, e
un letto in cui dormire.
E certo la sua
casa (fin quando ce l’avrà)
non sarà triste
e gelida com’è
la povera maison dimenticata
(solo dieci
milioni il suo valore)
dalla brava
ministra di Giustizia e Grazia.
6
Quando ero ragazzino, mi racconta
Osvaldo,
mi portavano ai giardini e qualche volta al
mare;
qualche volta al Ponte sulla Ferrovia
per curarmi la tosse:
dicevano che il fumo si portava via
il denso del catarro e ci guariva.
Adesso mi portano qui al supermercato:
dicono che d’estate è fresco e che a
svernare
è un luogo buono e non rimango solo:
credetemi amico, dice ancora Osvaldo,
coi figli e coi nipoti son stato fortunato.
7
Gli operai del Sulcis con l’elmetto
hanno battuto il
tempo sul sagrato
nel mentre che
all’Angelus Papa Benedetto
Urbi et Orbi
invocava carità.
E rivolto ai signori angelico ha auspicato
che il lavoro a
quei sardi (“e simili”, ha ammonito)
con la giusta
mercede sia ridato.
Dunque come si
vede il Papa prega,
e il PRESIDENTE
concordia raccomanda:
il Governo del
Colle e del Sagrato
coi farmacisti e
i banchieri l’ha trovata,
e questo è stato
un bene pel mercato:
quanto ai
lavoratori c’è chi prega
e se non basta
poi… chi se ne frega.
8
Con fatica sopportata stoicamente
incassa
dividendi il Presidente.
A Bologna e a
Verona invece un incidente:
si danno fuoco
due di quella gente
a cui a parte il
fuoco non restava niente.
9
Berlusconi e
Monti pappa e ciccia.
Intanto Fornero appiccia
la miccia.
Il povero
Bersani, né rosso né nero,
con Alfano e
Casini assai pasticcia:
a un
veteromarxista come me
e perfino a un
illuso riformista
la pelle per
l’odore gli si aggriccia.
10
Duelli rusticani
nell’etere la
sera:
dice a Bersani
Monti
“Non fate i finti tonti
siete bolliti e cotti”.
Risponde Bersani
con la faccia
scura:
“Attento Signor Monti
che si va ai cazzotti”.
11
Ci parla da Tokio
il presidente
pio,
e ci manda in Ti
Vu
un rapido
messaggio:
Attenti partiti
IO vi tengo
d’occhio.
Voi siete
sfiniti
IO invece ho il
sondaggio,
e se a Belli
m’appoggio
come un re dal
palazzo
con eloquio
oxfordiano
vi ripeto “IO so’ IO
e voi nun sete un cazzo”.
12
Ha parlato anche
ieri il presidente zio;
da Pechino ha
parlato questa volta
e un articolo ha
scritto sul Corriere:
“Contrordine banchieri” ha scritto e
detto:
“i partiti son utili e perfino seri,
dunque ciò che dissi l’altro ieri
fu solo una battuta ed un faceto lazzo:
la frase va cambiata e capovolta
e così va capito e così letto:
loro non sono un cazzo
(e tutt’al più coglioni)
mentre invece IO so’ IO
e non cambio un accidente”.
(2012)