di Silvana Baroni
Non si trovano i
colpevoli perché non si trovano gli innocenti.
L’Italia è lo
stivale di una Europa senza piedi.
I buonisti: i
ragionieri del consenso.
Un uomo ha i
suoi problemi. Due uomini se li confidano. Tre uomini li creano chiamandolo
progresso.
Il degrado non è
dovuto a mancanza di regole, ma all’eccesso di eccezioni alle regole.
Se tutti fossimo
onesti non ci sarebbe più nulla da rubare.
Leggi italiane:
troppi bottoni e troppe asole slabbrate.
Per non fare la
fine del topo, basterebbe riconoscere in tempo il pifferaio.
Sembra facile.
Dobbiamo scegliere se meglio in bilico o in balia.
Ci sono politici
che amano la politica ed altri che la frequentano.
Ogni cervello ha
le sue idee, ma non tutte le idee hanno cervello.
Non si bruciano
le tappe incendiando i traguardi.
Dato che non è
facile estirpare le erbacce, almeno smettiamo d’innaffiarle.
La politica deve
distinguere i bisogni del povero dall’esigenze dell’avido.
Il problema non
sta nella lunghezza del percorso, ma nella brevità del piede di chi ci precede.
Lo stratega
dubbioso procede per PENULTIMATUM.
Chi ha da
perdere, eviti almeno chi ha da guadagnare.
Nel labirinto, o
trovi la via d’uscita o ti metti a fare il giardiniere.
Non ci resta che
il dubbio. Almeno il piacere di non essere chiodi.
Sono
contemporanea solo di chi non vuol vivere in questo tempo.
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Paola Romoli Venturi, Senza titolo, 2014
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