CHECKPOINT POETRY
ANDREA GENOVESE
 

 

SU LA TRISTA

RIVIERA D’ACHERONTE

 

 

Canto Primo

(auguri di un fuoruscito per il 2010)

 

 

È così assurda la vita per tutti.

Lo sa il barbone che dorme in stazione

il macellaio e chi véndola frutti

 

il licenziato e scicchitto cialtrone

dalailema e l’operaio lo sanno

l’impiegato fedele e l’imbroglione

 

il ferroviere che guida in affanno

un treno rotto di giorno e di notte

lo sa il campione drogato dell’anno

 

e il poveraccio ormai stanco di lotte

che si leva alle quattro del mattino

e non sa più chi riempire di botte.

 

Lo sanno anche il bistrattato postino

e il mezzo scemo ministro pugnetta

l’attore comico del san carlino.

 

E lo sanno –  è mistero da operetta –

i trafficanti di droga e i mafiosi

la canaglia fuorilegge che infetta

 

e cancrena la vita agli operosi

ricattando i deboli e gli indifesi

con i pizzini dei promessi sposi.

 

Vivono sotto il giogo interi paesi

nel terrore della sacra famiglia

in cui trovi banchieri e casalesi

 

e quanto nello sfascio gozzoviglia

delle istituzioni compiacenti.

È grande degli onesti meraviglia

 

che non li impali con stanghe roventi

ma gli dedichi invece film e gomorre

incassandone diritti e proventi

 

la nostra italietta senza rossore.

E non lo sanno ch’è assurda la vita

anche i giornalisti del disonore?

 

quelli che non l’hanno ancora capita

e quei tanti che si sono venduti

e fingono un’aria ingenua e stupita

 

caste dive e moralisti pasciuti?

E ancora più lo sa quella schifezza

fatta di trans ficacce e anacoluti

 

i politici di chiara monnezza

che vanno a messa col cero nel culo

mentre ’o marinaro tira la rezza.

 

E sgarbi e sgorbi con teste di mulo

i chierici pronti sempre a tradire

con la civetteria dei paraculo

 

tirando panegirici sospiri

intellettualoidi della trippaglia

con televine e vespe su di giri

 

puttanopoli che fa da muraglia

e sono dei corrotti impenitenti

il vero rovescio della medaglia.

 

Che la vita è assurda dicono i venti

che portano i preti d’importazione

(gli autoctoni spesso in cella viventi

 

pedofila imprimatur vocazione).

Lo sa pure il papus che mai la smette

di dire con paterna compunzione

 

a furbi ed orbi e a chi gioca a tressette

la solita minchiata quotidiana

sia detto con il dovuto rispette

 

(scusate la rima poetica strana

anche dante ne usava incazzato

contro la cloacapubblica italiana

 

e il presidente ottopermillizzato).

Sappiamo tutti che la vita insomma

è nel nostro stivale sbrindellato

 

assurda come la palla di gomma

la terra intendo che gira a casaccio

e non si capisce cosa c’ingromma

 

in quest’universo del cavolaccio.

E non vi pare sia assurdo anche dio

che vuolsi dove si puote che faccio

 

una rima con la tintura d’iodio

e pure un inno di lodo a tafano

e a tutte ’ste palle d’amore e di odio?

 

Meglio è godersi tranquilli il corano.

La mezzaluna tra poco in europa

sarà l’insegna del nuovo sovrano

 

almeno vedremo infine una scopa

spazzar madonne con lacrime in petto

la trinità dei tonti e la sua topa

 

il sanguinaccio di san gennaretto

santa rosalia e la sacra corona

del dolce padre pio san ciappelletto.

 

Da una setta di merda a una stronzona

riusciremo a cavalcare la bici

sol cambiando l’accento all’antifòna.

 

E dunque giulivo anno nuovo, amici,

(chiamatelo annozero se volete)

e che siano i miei auguri felici

 

anche se i miei libri non li leggete

o quando leggete non li capite

perché vi manca senno o lo perdete

 

dietro altre cose assai più scondite

o anche per pene vostre quotidiane

che per pudore nemmeno mi dite.

 

Certo! Contro le bande vaticane

vi incito spesso alla guerra civile

e di secessione dalle padane

 

scritture nulle ma imposte all’ovile

da mercantili nordici editori

per cui assurdo vi sembra il mio stile

 

incontrollati ed accesi i colori

di questa polemica rancorosa

d’assai pirandellici malumori.

 

Così vi sfugge il fondo della cosa

cioè che ormai pantofolati vi siete

in una palinodia sonnacchiosa

 

e mutare registri non sapete.

Telepotenze e servili giornali

vi abbuffano con storie consuete

 

di sgualdrinelle vip e cardinali.

Questa casta censoria in girotondo

d’altre caste parassite e animali

 

solleva polvere e fango profondo

ma vi nasconde che del nostro sperma

parlano i media nel resto del mondo.

 

Il latin lover è ormai un pachiderma

zoppicante sdentato e bacchettone

e l’oroscopo è chiaro e più non scherma

 

il non ricambio di generazione.

Sminchioluti razzisti veneziani

sono pure loro in via d’estinzione

 

come i calabresi e i siciliani.

Tra cinquant’anni non ci sarà traccia

d’abruzzesi lombardi e marchigiani.

 

Non salveremo nemmeno la faccia:

straripando in massa dai formicai

i badanti ci daranno la caccia

 

e nessuno ascolterà i nostri lai.

Teniamoci dunque il re travicello

lo dice il qui/rinale e anche la rai

 

ch’è un capolavoro di pisanello.

Che idea balzana iniqua fella e ria

tirargli il duomo di milanello!

 

Non seguite più dei cortei la scia

senz’aver messo dei guanti di seta.

È lungo la democratica via

 

ch’amor socratico porta alla meta

d’un costituzional nuovo bordello.

allah è grande e yahveh è il suo profeta.

 

Laudato sempre sia Franceschiello.

 

 

 

 




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