I giochi da tavolo e di società sono ancora considerati attivamente nella contemporaneità o appartengono al passato?
Se i giochi da tavolo risalgono all’antichità si può realmente parlare di una loro data di scadenza nella società contemporanea? Per provare a rispondere a questa domanda, o quantomeno per provare a interrogarsi sull’importanza che potrebbero ancora avere i giochi di società nel presente, si potrebbe iniziare col pensare che la prima partita di scacchi è stata giocata in India intorno al VI secolo.
Sapevate – ad esempio – che Senet è il gioco da tavolo più antico della storia? Oppure che oltre ad essere stato da sempre considerato affine agli scacchi (poiché suo probabile erede) risalirebbe a circa 5.524 anni fa?
Giochi da tavolo e di società nel presente: il loro legame col passato
Ad oggi si sa che alcune collezioni di giochi retrò valgono una fortuna. Mentre altre collezioni, che potrebbero già di per se stesse essere definite senza tempo in virtù del loro valore collettivo, continuerebbero ad essere difficilmente associabili a un controvalore.
Il denaro, ad esempio, nonostante venga utilizzato da molte persone come premio in palio al vincitore di una partita di Monopoli, non avrebbe nulla a che vedere con l’essenza di questa parentesi collettiva. Il motivo?
Sebbene potrebbe esserci sempre colui che, in un gruppo di appassionati, possa considerare i giochi da tavolo un passatempo o un divertimento ormai “fuori moda“, la sfida che si innesca, con il destino o con gli altri componenti del gruppo, nel momento in cui si dà inizio a una partita, resta un ingrediente fondamentale di questi giochi. Un ingrediente che avrebbe – dunque – il potere di renderli intramontabili.
Perché i giochi di società possono definirsi senza tempo?
Giocare a un gioco da tavolo è un’opportunità per sublimare le sfide che viviamo nella quotidianità al di fuori del gioco. Giungere “all’ultima casella” in gruppo rappresenta quelle possibilità che aiutano ciascun essere umano, a prescindere dalla sua età, a entrare nel gioco della parti della vita reale grazie a un’alternativa fittizia. Imparando, in itinere, ad esempio: l’importanza di sapere accettare una sconfitta.
Mentre si assiste al ritorno sulle scene dei nostalgici di Snake, l’associazione dei giochi da società a una sublimazione della società capitalista potrebbe essere impossibile da non prendere in considerazione. Specialmente se si pensa al fatto che giochi come Monopoli rappresentino – con le loro regole e i loro meccanismi – lo specchio della nostra società.
Infine, si può comprendere come questi meccanismi si siano trasformati nel tempo. Manifestandosi agli occhi delle nuove generazione sotto altre forme nel presente. A tal proposito basti pensare al più recente “Cards Against Humanity”. Come direbbe un appassionato: dimmi a che giochi giochi e ti dirò chi sei.