Direttiva UE approvata: tutto quello che bisogna sapere sulle Case Green

Quali sono le principali informazioni da tenere a mente sulle Case Green dopo l’approvazione della direttiva UE.

Prototipo di una casa green con accessori
Per un’abitazione green (retididedalus.it)

In seguito all’approvazione della direttiva “Case green“, il 12 marzo 2024, il Parlamento Europeo ha ufficializzato quelle che sono le sue intenzioni riguardanti la graduale diminuzione delle emissioni di CO2 relative – stavolta – non solo agli edifici dell’amministrazione pubblica ma anche agli immobili di proprietà privata entro il 2050.

L’approvazione della direttiva – sancita da 370 votazioni favorevoli – ha permesso di indirizzare l’Unione Europea verso un nuovo obiettivo – per la salvaguarda ambientale – corrispondente a un numero di emissioni del settore immobiliare pari a zero entro il 2050.

Direttiva UE, cosa è importante sapere sulle Case Green

Villetta residenziale green con giardino
Piccola villa (retididedalus.it)

Nel pratico – secondo quanto stabilito dal Parlamento Europeo durante l’ultima modifica della direttiva definitivamente approvata – ciascuna nazione dovrà impegnarsi per far sì che la costruzione dei propri edifici sia in grado di rispettare i seguenti canoni. Per quel che riguarda gli immobili privati, ad esempio, questi ultimi dovranno essere costruiti a zero emissioni a partire dal 2030.

Mentre, per quel che riguarda – invece – gli edifici pubblici, l’UE dovrà fare in modo che questi ultimi vengano costituiti a emissioni zero a partire dal 2028. Gli edifici che rimarranno esclusi dalla direttiva saranno, invece, quelli storici presenti sui territori facenti parte dell’UE e – anche – gli edifici agricoli o considerati come luoghi di culto.

Traendo forse spunto dalle già applicate piccole rivoluzioni nel campo del riciclo nel cuore dell’Europa, la direttiva “Case green” terrà conto del ciclo di vita degli immobili comparandolo – progressivamente – alla situazione e ai fenomeni generati dal riscaldamento globale. Una delle principali clausole della direttiva riguarda pertanto anche lo smaltimento dei materiali utilizzati per la costruzione degli edifici al momento del loro abbattimento.

Case green, cosa che cambierà

Mentre c’è già chi effettua piccole modifiche “green” alla propria abitazione – per ragioni, stavolta, più strettamente estetiche –  i cambiamenti più significativi per una riduzione delle emissioni, presi in considerazione dalla direttiva “case green”, dovranno essere inseriti in un piano di adattamenti stabilito rispettivamente da ciascuna delle nazioni UE. Dal 2040, ad esempio, i rispettivi governi dovranno impegnarsi per raggiungere un altro obiettivo fondamentale per il rispetto dell’ambiente relativo alle caldaie a gas.

Le caldaie a gas non potranno più essere essere richieste tramite convenzione a partire dalla data prestabilita. Ciò dovrà avvenire in maniera graduale riducendo progressivamente il quantitativo di energia utilizzata già entro il 2030 e, successivamente entro il 2035. Le soglie indicate – a tal proposito – sono, nel primo caso, del del 16% dell’energia utilizzata. Mentre, nel secondo caso, del 22%.

Infine questo piano regolatore terrà strettamente conto delle classi energetiche di riferimento di ciascun immobile per effettuare i cambiamenti più significativi riguardanti le emissioni provocate dalle fronti di energie attualmente ricavate dai combustibili fossili.

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