Almeno un giorno almeno un giorno
l’abitudine del dire,
del dire sii invadente
di conseguenza
per finire nel distacco
non un contatto di occhi
nella strettoia del petto
c’è un mondo tutto curvo
che sta come un indizio
originario.
Poi si invecchia.
***
Molti sono i brusii ibridi di
sillabe,
profusione di punti e virgole.
Esistono persone ai confini
della superbia e servirebbero più
risate
per tenere le proporzioni.
Come un esercizio di stile
un pensiero non casuale
con qualche nesso in caduta libera.
Io proseguo.
***
Certe intimità inattese si
indossano
non lasciano entrare
che una ferrosa rotaia in parallelo
si abbraccia
tra gli angoli
nel risveglio rumoroso e scivolato
e tu riparti da qui
a mezz’aria
mi accartoccio nel freddo
e l’acqua fa alzare gli occhi
vorrei fermarti senza andare o venire
mi prendo la stagione come capita
questo limite è il mio bordo
lo farò con probabile affetto
indossando un cappotto nuovo
è successo
succederà ancora.
***
Credevo a una
giornata senza ombre
tra i conflitti
sarà la distanza a soffocare
l’inattesa nudità
potrei anche non amarti.
Potresti anche non accorgertene.
***
Dopo un ritardo
di anni
riprendi il tuo senso
in un attimo chiede la voce
dove sarò
mille volte nella nuova voglia
nell’abbraccio memoria da venire
quello per violentare la volontà
che chiede di essere onesti
ora
che abbiamo del tempo andato
la notte si inoltra, tra le mani.
***
E sei come un
mattino sparso
tenuto insieme dalle linee composte
che uniremo
nel movimento in ombra dell’alba
annunciata
fino alle vene abitate, qui
dove tutta la materia è condivisa
a saziarci
nel tramestio di luci
a racchiudermi nella tua bocca
piovuta dai fianchi
riconducimi, verso ore di rifugio
dove si confessa il vento
nella sera per tremare e fremere
antico segreto di giugno.
***
È meglio non
insistere con le risposte
che poi si torna
questa sarà la volta dei corpi e
dell’istante.
* Fabiana Grasso: Ho un ritardo di anni, sarà questo il
titolo del mio libro dove sono riunite alcune mie poesie, scritte in ritardo a
causa di un lungo ed inattivo periodo dovuto principalmente alla cura della mia
famiglia, con intervalli lavorativi molto sporadici; ho ripreso in mano la mia
vita dopo la separazione e da single ho ritrovato nel cassetto il famoso sogno,
trascurato, ma mai abbandonato. Mi sono inventata un lavoro di sopravvivenza, mi
occupo di Home-Cooking, organizzo cene pranzi eventi
culturali in casa di persone a cui interessa avere una scelta di incontro
diversa. Interessante scoprire quanto ancora la cultura si sposi molto bene con
il cibo, alcuni presidi famosi, penso a Slow-food, ne
fanno un indicatore molto efficace. Amo poter condividere la mia
natura artistica che passa attraverso la Poesia e si unisce al tempo di una cena
e di un ritiro tra amici.
La mia biografia è lunga
cinquantadue anni, un ex marito, due figli meravigliosi già grandi, una casa,
un cane, due gatti e i miei quaderni pieni di me, delle mie poesie, delle mie
note di tutte le ricette e tanti numeri di telefono che puntualmente smarrisco;
sono una donna in divenire, che non aspetta, devo assolutamente vivere, tutto e
di tutto.