Austria, il partito di estrema destra FPÖ ha vinto le elezioni, ma ora è senza alleati

Il Parlamento risultante dalle urne appare fortemente frammentato: nessun partito detiene la maggioranza assoluta necessaria per governare da solo

L’Austria si trova al centro di un vero e proprio “terremoto politico” dopo le recenti elezioni che hanno visto il Partito della Libertà d’Austria (FPÖ), di estrema destra, ottenere una vittoria storica. Con quasi il 30% dei voti, il FPÖ ha superato ogni aspettativa, registrando un incremento del 12,6% rispetto alle precedenti elezioni e battendo il record precedente del 26,9% ottenuto nel 1999 sotto la guida di Jörg Haider. Questo risultato pone l’FPÖ come primo partito in Austria, segnando una svolta significativa nel panorama politico nazionale.

La sconfitta dei Popolari e la frammentazione del Parlamento

Il grande sconfitto di questa tornata elettorale sono stati il cancelliere uscente Karl Nehammer e il suo Partito Popolare Austriaco (ÖVP), che ha subito un duro colpo fermandosi al 26,3%, perdendo oltre 11 punti percentuali rispetto al voto di cinque anni fa. Questa battuta d’arresto per i Popolari apre interrogativi sul futuro della coalizione governativa e sulla direzione politica che prenderà l’Austria. Il Parlamento risultante dalle urne appare fortemente frammentato: nessun partito detiene la maggioranza assoluta necessaria per governare da solo.

Le reazioni dei partiti alla vittoria dell’estrema destra

La vittoria dell’FPÖ non è stata accolta positivamente da tutti gli schieramenti politici austriaci. Il segretario generale dell’ÖVP Christian Stocker ha escluso qualsiasi possibilità di formare una coalizione con l’estrema destra guidata da Herbert Kickl.

Herbert Kickl assieme ad alti membri del suo partito
Herbert Kickl assieme ad alti membri del suo partito | EPA/FILIP SINGER – Retididedalus.it

Anche i Socialisti (SPÖ) hanno espresso preoccupazione per l’avanzata dell’estrema destra: Klaus Seltenheim ha definito i risultati delle elezioni “un giorno nero per la democrazia“, evidenziando la necessità di riconnettersi con gli elettori per ripristinare la fiducia nelle istituzioni democratiche.

La difficile ricerca di una coalizione governativa

Con questo scenario così incerto e frammentato emerge chiaramente quanto sarà complicato formare un nuovo governo in Austria. L’esclusione a priori dell’alleanza tra FPÖ e ÖVP rende ancora più ardua la situazione. I colloqui per la formazione del governo dovranno navigare attraverso queste acque agitate cercando soluzioni che possano garantire stabilità al paese senza comprometterne i valori fondamentali.

Il Presidente Alexander van der Bellen si trova davanti a un complesso puzzle politico: affidare o meno l’esecutivo a Kickl potrebbe non essere contemplabile; allo stesso tempo emergono ipotesi come quella dell’allargamento della coalizione uscente ai liberali di Neos o addirittura una “Grosse Koalition” alla tedesca tra Popolari e Socialisti.

Mentre gli austriaci hanno chiaramente espresso desiderio di cambiamento votando in massa per l’estrema destra del FPÖ, ora si trovano davanti all’incertezza su come questo cambiamento verrà gestito dal punto vista governativo. Le prossime settimane saranno cruciali non solo per l’Austria ma anche per gli osservatori internazionali attenti alle dinamiche europee influenzate dai movimenti populisti ed estremisti.

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