Alla scoperta della poetessa Lidia Riviello

L’artista, nata nel 1973 e figlia di Vito Riviello, scrive poesie in cui analizza il passato e il presente con il giusto distacco, senza nascondere sotto il tappeto gli aspetti più distorti

Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza sono spesso quelli che le persone ricordano in modo più nitido, forse perché associati al maggior numero di prime volte. Svolgono un ruolo cruciale nel plasmare la personalità di un individuo e talvolta finiscono per essere idealizzati come l’epoca dorata in cui il mondo era un posto migliore e molti dei problemi della società moderna non esistevano. Allontanarsi da questa visione nostalgica per guardare al passato in modo più distaccato e valutarne pregi e difetti in modo obiettivo richiede una forza d’animo e uno spirito critico fuori dal comune, che quando incontrano la giusta vena artistica possono produrre opere di grande valore.

È questo il caso di Neon 80, una raccolta di poesie nella quale l’autrice romana Lidia Riviello (classe 1973) rivive la decade successiva ai turbolenti anni ’70 con gli occhi di un’adulta più interessata a prendere nota dei fatti che a formulare giudizi spietati.

Gli anni ’80 visti da Lidia Riviello

Nella sua narrazione, che non sfocia mai nel drammatico, l’io cede più volte il passo al “noi”, facendo emergere con chiarezza l’intento di raccontare un’intera generazione, piena di individui diversi e accomunati solo dalla prossimità degli anni di nascita. A differenza di altri coetanei, Riviello non cede alla nostalgia e all’elogio, restando fredda e distaccata anche di fronte a simboli, personaggi ed eventi entrati nella storia. Nel testo, per esempio, il nome Demi Moore perde le iniziali maiuscole, finendo quindi per essere depotenziato e assimilato a un “oggetto comune”.

Fatti fummo per essere al neon assuefatti
occhio per occhio, digitale celeste, anno del Dragone
fatti fummo per essere consumati.
Eravamo i cigni del decennio Ottanta e fatti fummo di
fumo per vivere di pillole e gas.
Quando demi moore nasceva
il Neon già arricchiva i potenti della terra e come le
mele stavamo e come i fumetti sottosopra
e le bestie splendevano placide,
nessuno superava il limite di velocità né su
autostrada né in guerra.
Cronenberg ci salvò dalla potatura dell’inconscio.

[“Intro” – Neon 80]

Abbuffate moderne

Con Neon 80, Lidia Riviello ha vinto il premio Antonio Delfini 2007. La poetessa, figlia di Vito Riviello, è anche autrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi e collabora con quotidiani, riviste e blog. Il suo primo libro, “Aule di passaggio”, risale al 1998, mentre tra le opere più recenti si può citare la raccolta di poesie “All you can eat” che, come intuibile dal titolo, si concentra sul rapporto tra l’uomo moderno e il cibo, fatto sì di abbuffate in compagnia, ma anche di disordini alimentari, diete fin troppo severe, pasti consumati più per noia che per necessità e altro ancora. Non mancano neppure dei parallelismi con il consumismo sfrenato, che porta spesso all’acquisto di beni non necessari, destinati a essere dimenticati in tempi brevi e sostituiti con altra paccottiglia dalla dubbia utilità. Perché ormai, nella stragrande maggioranza dei casi, non si sperimenta più la fame vera, ma solo il bisogno di colmare un vuoto presunto, nella speranza di raggiungere una felicità sempre più sfuggente.

Assaggio 2

Aperitivo, drink, qualcosa
intervallo pausa incontro aperitivo con senza buffet, no limits pausa
[no limits intervallo dunque incontro
il pavimento oscilla manca qualcosa manca qualcosa
qualcuno dovrà aggiungere qualcosa le patatine qualcosa da
[accompagnare
noccioline panini non richiesti i sottaceti.
colpa sentire colpa per avere per non essere per essere stati per avere
di colpo
fame.

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