C’è un motivo ben preciso per cui la data del Carnevale è diversa ogni anno: ecco spiegato perché il giorno cambia sempre.
Il Carnevale nasce in Italia e perciò ha una lunga tradizione ed è un periodo dell’anno molto sentito e spesso intensamente vissuto. Non sono solo i bambini a vestirsi in maschera e a giocare con stelle filanti e coriandoli, ma anche molti adulti fanno parte di rappresentazioni sceniche e rievocazioni d’epoca organizzate in molte città.
Il clima goliardico e satirico del Carnevale, con l’allestimento dei carri allegorici, di sfilate e parate, genera un’atmosfera di allegria e divertimento che attraversa i secoli e piace ieri come oggi. Generalmente il periodo del Carnevale dura una settimana, ma in alcune località anche molto di più.
I giorno clou dei festeggiamenti sono il cosiddetto Giovedì grasso, ma in alcune città come Verona la festa principale è il Venerdì o a Milano il Sabato grasso. C’è poi la Domenica di Carnevale e il tutto si conclude nella giornata del successivo Martedì grasso. Ma esattamente perché la data del Carnevale cambia ogni anno? Di seguito spiegheremo il motivo.
La data del Carnevale: come si calcola e perché ogni anno è diversa
Per comprendere il motivo del perché la data del Carnevale non è fissa ma varia di anno in anno bisogna fare un passo indietro e capire cos’è effettivamente questa festa, come nasce, quali sono le sue radici. La kermesse ha perciò una strettissima connessione con la religione cattolica. Nasce all’incirca intorno al 1400, quando risultano le prime attestazioni dell’uso del termine Carnevale e delle usanze di questa tradizione.
Il significato del termine Carnevale viene dal latino “carnem levare” e significa “togliere la carne“. Il riferimento è al periodo immediatamente successivo, quello della Quaresima. Il giorno successivo al Martedì grasso per i fedeli cattolici è il Mercoledì delle Ceneri, che dà inizio alla Quaresima, il tempo di 40 giorni in preparazione alla Pasqua del Signore.
Durante questo periodo che è all’insegna dello spirito penitenziale per il raggiungimento di una purificazione interiore anticamente è nato l’uso di non mangiare la carne che in secoli remoti era un bene di lusso, come segno di rinuncia al superfluo.
Da qui è nata l’abitudine di far precedere un periodo esattamente all’opposto, in cui ci si dava agli eccessi prima di mettervi un freno nel tempo quaresimale. Il Carnevale era perciò caratterizzato da una ricerca di divertimento sfrenato, di cui le espressioni con cui è vissuto anche oggi ne sono simbolo.
Dal momento che la Pasqua ha una data diversa ogni anno è così anche per il Carnevale: è questo il motivo per cui è chiamata festa mobile. Tradizionalmente si considera l’intero periodo del Carnevale a partire dai 70 giorni che precedono la Pasqua, la cosiddetta domenica di Settuagesima. Si conclude sempre con il Martedì grasso, il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri.