Perché non riesci a smettere di ascoltare quella canzone? Ecco cosa succede nel cervello

La musica in loop calma, rielabora, protegge. - www.retidedalus.it

Luca Antonelli

14 Agosto 2025

Ti ritrovi ad ascoltare in loop lo stesso brano per ore, senza stancarti? Non è solo gusto personale: dietro c’è una risposta neurologica ben precisa.

È successo a tutti, almeno una volta: metti una canzone, magari scoperta da poco, e ti ritrovi ad ascoltarla in loop per tutta la giornata. Non ti annoia, non ti stanca. Anzi, ogni volta sembra meglio della precedente. Ti accompagna nei momenti di lavoro, sotto la doccia, mentre cammini o mentre pensi ad altro. E quando provi a cambiare, niente: torni indietro.

Non è un’abitudine strana, e non è nemmeno un disturbo. La scienza cognitiva e la neuropsicologia hanno studiato questo fenomeno, definendolo come una forma di ripetizione musicale autoindotta, guidata da processi cerebrali molto precisi. Il motivo per cui certi brani diventano una specie di rifugio mentale ha a che fare con la memoria, le emozioni e la chimica del nostro cervello.

Il cervello ama la ripetizione: tra dopamina e sicurezza emotiva

Quando ascolti un brano che ti piace, il tuo cervello rilascia dopamina, la molecola del piacere. Ma quando lo riascolti più volte, la quantità rilasciata non diminuisce come avviene con altri stimoli. Al contrario, l’effetto può restare stabile o addirittura aumentare, soprattutto se la canzone è associata a un’emozione forte o a un periodo significativo della tua vita.

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Il cervello si affeziona a ciò che può prevedere. – www.retidedalus.it

La ripetizione musicale attiva infatti una zona del cervello chiamata nucleo accumbens, coinvolta nei meccanismi di ricompensa e motivazione. Se la canzone è collegata a un momento di felicità, melanconia, desiderio o liberazione emotiva, l’ascolto continuo diventa una forma di regolazione affettiva.

La musica, per il cervello, non è solo suono: è prevedibilità, ritmo, schema. Riascoltare lo stesso brano significa offrire al cervello uno stimolo sicuro, facilmente anticipabile, che produce un senso di controllo e stabilità. È un po’ come camminare su un sentiero conosciuto: sai cosa aspettarti, e questo ti rilassa.

In particolare, la zona del cervello che elabora le aspettative musicali — cioè le previsioni su cosa accadrà nella melodia o nel ritmo — si attiva fortemente durante i riascolti. Ogni volta che il brano rispetta o infrange quelle aspettative in modo piacevole, il cervello risponde con gratificazione immediata.

Quando il loop diventa rifugio emotivo (e a volte anche cura)

C’è poi un altro aspetto, più legato alla psicologia emotiva: il bisogno di ripetere lo stesso brano può nascere in momenti in cui cerchiamo consolazione, fuga o connessione interiore. Una canzone ascoltata in loop diventa un contenitore emotivo. La sua struttura familiare permette di rielaborare pensieri, calmarci o sentirci accompagnati, soprattutto in periodi di stress o solitudine.

Per alcuni, la ripetizione ha anche una funzione terapeutica. In contesti clinici, si è osservato che la musica ripetuta può aiutare a regolare l’umore in persone con stati depressivi lievi, migliorando la percezione del tempo e offrendo un punto di riferimento costante nella giornata.

Non è solo una questione di melodia. Anche il testo della canzone può rafforzare questo meccanismo, diventando quasi un mantra personale. Se quelle parole parlano di te, del tuo stato d’animo o della tua storia, la ripetizione diventa naturale. Ti riconosci, ti ritrovi, e il bisogno di ascoltarla ancora è una forma di autoconservazione emotiva.

Infine, è interessante notare che i brani che ascolti in loop spesso non sono quelli che rientrano nelle classifiche o che apprezzi “oggettivamente” di più. Sono quelli che in quel preciso momento ti danno qualcosa. Una vibrazione, una sensazione di appartenenza, un appoggio invisibile.

Ecco perché il cervello non si stanca: perché non è solo musica, è un dialogo con sé stessi. E a volte, anche se lo stesso brano suona per ore, è l’unica cosa che ti fa davvero sentire bene.

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