Dalla colazione al post-cena, ecco come una bevanda scura come l’inchiostro sta conquistando le tazzine in Italia e nel mondo, tra curiosità, benefici e indirizzi dove gustarla.
Nelle città più attente alle nuove mode gastronomiche, tra un cappuccino decorato e un espresso aromatizzato, c’è un protagonista che sta facendo parlare di sé: il caffè al carbone attivo. Dalla sua comparsa nei menu di alcune caffetterie internazionali fino al boom su Instagram e TikTok, questa bevanda ha catturato l’attenzione per il suo aspetto insolito, nero come la notte, e per le proprietà depurative attribuite al suo ingrediente principale. In Italia, diversi locali hanno iniziato a proporlo sia nella versione calda che fredda, abbinandolo a latte vegetale, spezie o dolcificanti naturali. Ma cosa si nasconde dietro questo fenomeno e dove si può assaggiare?
Cos’è il caffè al carbone attivo e perché sta diventando virale
Il segreto di questa bevanda è il carbone vegetale attivo, una polvere finissima ottenuta dalla combustione di legno, gusci di cocco o altre materie vegetali, poi trattata per acquisire una capacità assorbente elevata. Da anni impiegato in ambito medico per la sua azione adsorbente, oggi trova spazio anche nella gastronomia grazie al suo colore intenso e alla promessa di effetti “detox”. Unito al caffè, crea una miscela dal sapore particolare: il gusto rimane quello del caffè, ma con un retrogusto più morbido e una consistenza leggermente più cremosa.

La popolarità del caffè al carbone attivo è alimentata anche dalla componente estetica. Le foto della bevanda, soprattutto nella variante latte nero, sono diventate un contenuto virale sui social network, dove food blogger e baristi creativi lo decorano con disegni in contrasto bianco e nero. Ma oltre all’effetto visivo, i sostenitori affermano che possa favorire la digestione, ridurre il gonfiore e aiutare l’eliminazione di tossine. Gli esperti, però, avvertono: il carbone attivo può interferire con l’assorbimento di farmaci, perciò non è adatto a tutti e va consumato con moderazione.
Dove bere il caffè al carbone attivo in Italia
A Milano, città dove le tendenze culinarie arrivano spesso per prime, diversi locali lo hanno inserito stabilmente in carta, puntando su preparazioni scenografiche e abbinamenti insoliti come il carbone attivo con latte di mandorla e sciroppo d’agave. Anche Roma segue la scia, con bar che lo propongono al posto del classico cappuccino del mattino. A Firenze, Venezia e Napoli si trovano caffetterie che lo offrono come bevanda da dessert, accompagnato da piccola pasticceria o gelato artigianale.
Il successo del caffè al carbone attivo è legato anche al turismo: in alcune zone di mare, viene servito in bicchieri trasparenti decorati con granella di cocco e cannella, perfetti per foto dal forte impatto visivo. Chi vuole provarlo a casa può acquistare il carbone attivo alimentare in erboristeria o online, ma è consigliato seguire dosi precise e affidarsi a ricette collaudate per non alterare il sapore e garantire la sicurezza della preparazione.
Il trend sembra destinato a durare, perché unisce estetica e curiosità salutistiche, due elementi che nel mondo della ristorazione contemporanea contano quanto – se non più – del gusto stesso.