SULLE DATE E SUI NUMERI FATALI

 

                                                        Ai miei amici poeti

 

 

Chi è morto tragicamente, è un vero poeta,

E se al momento giusto, lo è del tutto.

Al numero 26 uno di loro andò dritto verso una pallottola,

Un altro infilò la testa nel cappio all’“Angleterre”. (1)

 

A 33 anni Cristo... (era un poeta, diceva:

“Su, non uccidere! Se ucciderai, io ti troverò dappertutto”).

Ma gli misero i chiodi alle mani, perché non combinasse qualcosa,

Perché non scrivesse e perché pensasse meno.

 

A me, a 37 anni, − ora come ora mi sta passando la sbornia.

Ed ecco rabbrividisco:

A questo numero, Puškin arrivò giusto in tempo per il suo duello

E Majakovskij incollò la tempia alla bocca della pistola. (2)

 

Fermiamoci al numero 37! Dio è perfido,

Pose la questione come aut-aut.

Byron e Rimbaud sono caduti a questa soglia,

Ma i nostri contemporanei l’hanno oltrepassata.

 

Il duello non ha avuto luogo o forse è stato rinviato,

A 33 anni c’è stata crocefissione ma non grave.

E a 33 anni non c’è stato sangue, ma che sangue?! E i capelli bianchi

Non hanno macchiato troppo le tempie.

 

E tirarsi un colpo? Da un pezzo il cuore è saltato in gola.

Pazienza, psicopatici e isterici!

I poeti camminano sul filo del rasoio

E si tagliano a sangue le loro anime scalze.

 

Il poeta ha un collo troppo lungo.

Accorciare il poeta! La conclusione è chiara, −

Ha un coltello conficcato! Ma lui è felice di pendere sgozzato

Dalla lama, per essere stato pericoloso!

 

Vi compatisco fanatici delle date e dei numeri fatali!

Languite come concubine nell’harem!

La durata della vita è aumentata, e forse anche la fine

Dei poeti si è spostata di un po’!

 

1971

 

 

(l)  Il riferimento è al poeta Lermontov, morto nel 1841 in seguito ad un duello, all’età di 26 anni.

Esenin si impiccò nell’hotel “Angleterre” nella notte tra il 26 e il 27 dicembre 1925.

(2)  Puškin fu ferito a morte in un duello nel 1837.

Majakovskij si suicidò con un colpo di pistola nel 1930 all’età di 37 anni.

 

 

                                                          

Vladimir Vysotsky

(da 19 canzoni, Stampa Alternativa, 1992 Trad. Silvana Aversa)



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