AGENZIA PER I SUICIDI
D’AMORE
Il
posto del passeggero ha detto che si era passati anche ieri di qui.
Riconosco
l’insegna che indica (uscita, uscita)
Il
posto di guida ha detto che non ci si era passati.
Ha
crollato la testa il posto del passeggero
l’auto
va tranquilla sul sentiero di montagna.
Anche
di qui ieri siamo passati
ricordo
l’insegna vicina a quella del Soba Dôraku*
Il
posto di guida ha detto che non ci si era passati,
e
poi quello che ho visto è l’insegna del Soba Sagura e non del Soba
Dôraku.
Ha
crollato la testa il posto del passeggero
l’auto
va tranquilla sul sentiero di montagna.
Anche
di qui ieri siamo passati
riconosco
l’insegna dell’agenzia per i suicidi d’amore
quando
ho detto che era un albergo tu mi hai risposto che era un negozio
di altari buddisti
hai
fermato la macchina
sei
entrato nel negozio dicendomi di aspettarti un po’
quando
sei uscito avevi con te una bustina
ti
chiedo: «Che cos'è?» mi rispondi: «Nulla»
ricordo
di aver pensato
se
esiste il suicidio collettivo ci sarà anche l’uccidersi insieme
per amore
che
ieri siamo passati di sicuro per questa strada
ha
detto il posto di guida «Sembra
che tu ti annoi»
e
che forse invento il racconto per la noia del susseguirsi di paesaggi
simili.
Ha
crollato la testa il posto del passeggero
l’auto
va tranquilla sul sentiero di montagna
la
montagna è irsuta
i
cedri sono piantati fitti
i
rampicanti salgono per i loro tronchi
da
un tronco all’altro
i
rampicanti si avvolgono strettamente fino in alto
ho
pensato se avvinghiati in questo modo dagli altri
si
stia bene così
se
il cedro si sentisse bene così
e
fosse felice di essere avvolto
ho
pensato «Per l’amore che porta a qualcuno» vorrà dire questo.
Cammina
traballando un cane pelle e ossa
una
razza a pelo corto di color marrone che si trova nel pet-shop
sarà
stato portato sul sedile posteriore di una macchina
e
abbandonato sulla montagna
«Cosa
gli succederà?»
«Non
lo so» ha risposto il posto di guida
Il
posto del passeggero ha pensato che morirà.
«Cosa
ci succederà d’ora in poi?»
«Dove
hai intenzione di portarci?»
Ha
detto il posto di guida di non saperlo.
«Fermati
perché scendo» ha detto il posto del passeggero
«È
imbarazzante stare al posto del passeggero se non faccio niente
di quello che fa un passeggero
ferma
la macchina perché scendo»
ha
detto il posto di guida che non deve pensarlo sul serio:
«Anch’io
sto al posto di guida quantunque non guidi»
«Però
tu guidi»
«Ma
no, tengo solo il volante perché la macchina cammina da sola».
Ha
crollato la testa il posto del passeggero
l’auto
va tranquilla sul sentiero di montagna
Un’auto
oscura viene incontro
non
c’è nessuno al posto di guida
né
al posto del passeggero
«Che
vuol dire?» chiede il posto del passeggero
«È
il ritorno dopo un suicidio d’amore» ha detto il posto di guida
«quando
ci si suicida per amore spariscono i corpi e le figure umane si
fanno invisibili»
«Dunque
anche noi?
anche
noi correremo come quella macchina dopo esserci uccisi per amore?
correremo
invisibili?»
Ha
detto il posto di guida «Davvero non ricordi nulla?»
«Cosa?»
«Che
ieri siamo andati fino in cima passando di qui
lì,
per sbaglio, ci siamo uccisi per amore»
«Ma
come? allora c’era anche ieri l’insegna con la scritta ‘uscita,
uscita’
ricordavo
bene, non è vero?»
Contento
di quanto è accaduto, il posto del passeggero
ha
pensato che più nulla aveva da rimpiangere.
ata
Toshiko
Hirata
(da
Vertigine, Empirìa, 2004 -
antologia
di poesia giapponese contemporanea,
trad.
di Yasuko Matsumoto e Massimo Giannotta)
* Vermicelli giapponesi
fatti di farina di grano saraceno, uova e igname (una specie di
patata), molto apprezzati dai giapponesi. Si mangiano d’inverno
in brodo caldo, d’estate in salsa fredda. Questo prodotto, in Giappone,
è commercializzato da molte ditte.
|