AL COLMO

 

                                                Per Bartolo Cattafi

 

Giunga l’odore covato nel bricco

del caffè scandisce un corso il sangue

di fatti elementari

                  o l’acqua

sangue in alvei verdeazzurri seguendo i temi

della mansuetudine, acqua così naturale

batte su foglie

                  su foglie

ci accomuna e fra gli eventi minimi

oggi la casa è quieta disse

mio figlio ha gli occhi grandi

                                            fra gli atti minimi

s’accalca ai vetri una colonia di sfingi

con le ali pazze.

Invece al colmo di pubbliche

dissipazioni   fu al colmo dei proclami

nelle edicole? – di qua dai vetri la casa

è un avamposto senza nome disse,

quali cadenze inconsuete i cortei

                                           disse cospirano

contro il corso avvertito delle vene

e scese dal tribunale degli eretici

un vento quel vento, questo si distende nelle piazze

è di scena, sotto i colonnati spinse inni

a scombinare la nostra privata

geografia: chi, chi in un giorno

di loica inquisizione ci condusse

mani e piedi legati ai palchi

                                        del rogo?



Achille Serrao (1936-2012)

(da Lista d’attesa, Messapo, 1979)

 




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