da REQUIEM. Per il conte Wolf von Kalckreuth


Questa era la salvezza. Se tu una sola volta
avessi inteso come il destino entra nei versi
e non ritorna indietro, come là dentro immagine
si fa e soltanto immagine, così come in cornice
un avo a cui talora alzi lo sguardo
sembra che ti somigli e insieme non somigli –
tu avresti resistito.

                             Ma è meschino
pensare a quello che non fu. C’è un’ombra
di rimprovero ingiusto in questo paragone.
E ciò che accade ha sul nostro credere
un tal vantaggio che mai sarà dato
raggiungerlo o scoprirne il volto vero
Non avvilirti quando gli altri morti ti sfiorano,
gli altri che ressero fino alla fine.
(Che significa fine?) Scambia con loro sguardi
tranquilli, come è usanza; e non temere
che di là il nostro lutto stranamente ti opprima
e ti distingua. Le parole grandi
dei tempi in cui gli eventi erano ancora
visibili, non sono più per noi.
Chi parla di vittorie? Resistere oggi è tutto.

Rainer Maria Rilke

(Poesie, a cura di Giuliano Baioni, Einaudi, 1995)


Requiem. Für Wolf Graf von Kalckreuth


Dies war die Rettung. Hättest du nur ein Mal
gesehn, wie Schicksal in die Verse eingeht
und nicht zurückkommt, wie es drinnen Bild wird
und nichts als Bild, nicht anders als ein Ahnherr,
der dir im Rahmen, wenn du manchmal aufsiehst,
zu gleichen scheint und wieder nicht zu gleichen – :
du hättest ausgeharrt.

                                     Doch dies ist kleinlich,
zu denken, was nicht war. Auch ist ein Schein
von Vorwurf im Vergleich, der dich nicht trifft.
Das, was geschieht, hat einen solchen Vorsprung
vor unserm Meinen, daβ wirs niemals einholn
und nie erfahren, wie es wirklich aussah.
Sei nicht beschämt, wenn dich die Toten streifen,
die andern Toten, welche bis ans Ende
aushielten. (Was will Ende sagen?) Tausche
den Blick mit ihnen, ruhig, wie es Brauch ist,
und fürchte nicht, daβ unser Trauern dich
seltsam belädt, so daβ du ihnen auffällst.
Die groβen Worte aus den Zeiten, da
Geschehn noch sichtbar war, sind nicht für uns.
Wer spricht von Siegen? Überstehn ist alles.




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