Preghiera

 

 

Fatemi fuggire

da questo paese strano,

ve ne prego con le mani

giunte, fatemi

andare lontano.

 

Dove la gente parla

in modo buono e sereno.

dove nessuno mente,

dove nessuno trema.

 

In Islanda, forse,

o dove comincia il Polo,

il freddo terribile rende

gli uomini sereni e buoni.

 

Dove c’è il sole non posso,

non me la sento di stare,

e dove c’è folla non voglio,

non posso più abitare.

 

Tutte queste macchine atroci,

queste parole di minaccia,

queste scene di beffa,

questi patiboli in piazza.

 

L’uno a vedere come

muore l’altro. Dante vide

queste cose settecento

anni fa.

 

Era profeta, o grande

cronista del Futuro?

Ecco, il Futuro è giunto

Atroce, atroce Muro!

 

Fatemi partire subito.

Voglio andare lontano,

in un paese freddo

e niente affatto cristiano.

 

Con fate piccine tra i fiori

e affettuosi genietti

che si tengano per mano

nel chiaro di luna.

 

Capo Horn, forse,

o la luce del Polo?

Ma fatemi fuggire.

Vi darò monete d’oro

tratte dalla luce lunare.

Non la vita, perché

non ha più valore. Da tempo,

fu destituita.

 

Oh, dolce in silenzio fuggire,

felice in sonno emigrare,

dove non è più la vita

ma solo il respirare,

 

Perché è respiro la vita,

la libertà è il respirare,

senza che nessuna ti veda,

senza che nessuno ti chiami.

 

 

                      Anna Maria Ortese

 

                  (da La luna che trascorre,

                    Edizioni Empirìa, 1998)

 

 

 

 

 




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