Nel
fondo della sorte
Nel fondo della
sorte,
Là dove
tremano i corimbi
E si spenge
il sole
E
riconquistano le aragoste
I loro preumani limbi,
Là forse è
l’ultimo rifugio
Della nostra
razza negletta
Da Dio, là
il pertugio
Ad una vita
non maledetta
Da una
mostruosa crescita, e il riposo.
‘Tutto sarà
spento, tra poco,
Ma pure
ancora tutto vive’ –
Così, tra
vita e morte,
Godremo il
nostro bando eterno
Che vita e
morte fanno incerto.
Vivemmo,
moriremo:
Non è di
ciò, che teme
L’anima, ma
della vita furente
Che vive e
seguita perennemente.
Tommaso Landolfi
(da Viola di morte, Adelphi, 2011)
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