SENZA ARMONIA
L’oscura
punta d’essere l’essere dell’essere
del
crescere del salire: e struggere e segregare
senza
pietà
senza armonia
il
punto emblema
della
freccia disgiunta dallo sforzo
con
impulso decrescente, verso il lacero
Una
temperatura delira sulle palpebre della catalisi
cieca,
un pensiero moderno avulso a un macero patema
nel confuso
segreto
che parole!
che
il primo salto
che
il grido acutamente
articolato
nell’indice ialino
nei tendini
nei pori
nel pane
nell’aceto
nel
coke
nell’aria
di
cobalto, e che i furori
delle consonanti spettrali!
nell’enfasi
varia del teorema insoddisfatto
nell’interiezione
nella fine combustione
nella tensione
libera
nell’intreccio
dei vimini
nell’apotema
nei pori dell’antracite
e nello schianto
del
ghiacciaio cui incrina la lama di una primavera
indimenticabile!
Emilio
Villa
(da
E ma dopo, 1950)
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