L’ANTILAURA DELL’ANTICANZONIERE HA DETTO CHE SEI
L’Antilaura dell’anticanzoniere ha detto che sei
Francesco Antipetrarca critico scemo dei tempi tuoi.
Non ti fare illusione moglie baldracca provinciale
immagine di frode di bruttura e di male!
Il mondo andrà avanti ancora: è certo.
E tu sarai regina dell’avvenire incerto.
Finirà il mondo quando le tue ossa in polvere
recheranno la peste alla gente spermatizzata
coi tuoi pensieri che mai avesti nel pensiero
ma sol tenesti sulle cappelle degli amici tuoi
ignoranti di tutto − e pur dantisti.
Io − la dantiera che mi offristi −
te la ricambio in poesia.
La fine del mondo ci sarà
ignobile signora che un operaio impiccherà.
Quel giorno vorrò vederti penzolare
sul chiarore dell’alba popolare.
Avrai le gambette strette con le calzette.
Non sperare!
Ti guarderò senza farmi le pugnette.
Sarà finito per sempre − e così sia −
lo psico-tempo della spermafilia.
Fu il tuo tempo e quel dei tuoi amici,
della tua cara mamma (oh quale dramma!)
fu ’l tempo de’ tuoi ganzotti mangia pernici.
Non fu il mio tempo, né quel della mia mamma!
Si leverà il sole, e sul tuo fiume un giorno
scorrerà limpida l’acqua. La città intorno,
ormai redenta e netta, avrà lo sguardo
del poeta a riguardarla e a rimirarla.
Ritirerò il sonetto − te lo prometto.
Roma, 29 aprile 1960
Antonio Delfini
(Poesie della fine del mondo e Poesie escluse,
Quodlibet, 1995)
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