RUSSIA
Di nuovo, come negli anni d'oro
strisciano tre logore imbrache,
e le ruote dipinte s'impantanano
nei solchi delle strade sgangherate...
Russia, misera Russia,
per me le grigie tue isbe,
per me le tue canzoni al vento sono
come le prime lacrime d'amore!
Di te io non so avere compassione,
e porto con prudenza la mia croce…
Cedi la tua bellezza brigantesca
allo stregone che ti sta più a cuore!
Che egli ti adeschi e ti inganni, -
non ti perderai, non perirai,
e solo l'apprensione annebbierà
le tue bellissime fattezze...
Ebbene? Per un affanno di più,
per una lacrima il fiume è più fragoroso,
ma tu sei sempre la stessa: foreste e campi,
e fazzoletto a rabeschi fin sopra le ciglia...
E l'impossibile si fa possibile,
la lunga strada è lieve,
quando in essa balena di lontano
da un fazzoletto uno sguardo improvviso,
quando con pena di carcere echeggia
il sordo canto del postiglione!...
Aleksandr Aleksandrovic Blok
(trad. A. M. Ripellino)
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