A casa di Pirandello
(dall’installazione di Riccardo
Caporossi)
A casa di Pirandello
siede un’ombra ocra
con cappello appeso
sul pizzo a pennino
volto al filo del sé, riflette,
e non ci rivolge dirimpetto che le
calzature ai piedi del letto
(bluette).
È un poco stizzito
il signor Pirandello
non perché si parli, a casa sua, di un fratello
di teatro, ma per certe facies a
foggia
di riti che mimano miti (di sé),
plausi triti.
‒ “Travet en travesti con nido d’uccello in
testa
china, mascheroni eruttanti
fallotropie in prima
fila a far il filo a quei due
capoccioni
barbosi alla mia scrivania
e a petonesse stravaccate
in poltrona nel dar aria
alla rima lanuginosa.
Che il lampare tentacolare vi mozzi
la favella
d’apparenza, che cali pure il
sipario
sulle convenzioni d’appartenenza”.
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Riccardo Caporossi, L'ombra di Pirandello, installazione, Istituto di Studi Pirandelliani, Roma, 2015
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