SPAZIO LIBERO
CINEPRIME – "UNA NUOVA AMICA"
La trans-femminilità
negli interni-inferni borghesi


      
Tre 'donne' e un 'mistero' nell’ultima pellicola di François Ozon. Che indagando sugli slittamenti progressivi di sentimenti e identità di tre personaggi – Laura, Claire e David/Virginie – crea quasi un 'vertigo' di sessi, comportamenti e affinità elettive che mette capo ad una sorta di inedito melò francese al di là del genere. Insieme classico e involontariamente (?) 'politically uncorrect', tra normalità e differenza/devianza dei rapporti amorosi.
      



      

di Sarah Panatta

 

 

Chi è chi? Una bella statuina sale sui tacchi alti, ma solo in salotto. Lacca le unghie e rasa la barba, con mano incauta, frettolosa. Come la scusa della infante piangente da attaccare al suo seno fittizio. L'altra bella statuina si inamida nel matrimonio, consumata da una passione non omologabile. Sorriso nostalgico e cuore in affitto per insostituibile relazione. Chi è chi? Abiti vecchi e nuovi dell'amore. Tris di "donne" per un mistero senza misteri, caldo di bisogni taciuti ben oltre i pruriti sottoveste.

Sposa cadavere in bara nuziale, amica sororale e simbolo di femminilità, si spegne calando nell'indelebile ma riciclabile humus del ricordo. L'altra, quella dalle trecce ribelli, androgina e schiva, schiude un uscio che aveva deciso di desiderare a metà. Un giovane vedovo risorge a "diverse" (divergenti?) latitudini, ri-conoscimento identitario al di sopra e al di sotto della cintola.

La ragione e il sentimento tra coma e risvegli, battesimi, tra anestesia sociale e ipocrisia individuale. Chi è Chi. Chi sceglie, spera, immagina, nega di essere. Danza implacabile dei ruoli e febbre dell'Io che sa di volere ma non sa che cosa volere o meglio come chiedere. François Ozon eclettico autore di un melodramma personalissimo, già trans-genere con, tra gli altri, Swimming pool (2003), Cinqueperdue (2004), Potiche (2010), torna a ri-prodursi quale schematico, cinefilo speleologo delle ambiguità, in questo caso psicologico-sessuali, dell'umanità. Incuneandosi in circostanze dense di varia "normalità".





Una scena di Una nuova amica (2014)


Una nuova amica[1], è un dramma francese d'interni/inferni borghesi – collaudati da bon ton  negazionista –, dall'ambientazione eterea ma geometrica, architettura visivo-sensoriale di rivelazioni postume e gioco dei "doppi". Tra stanze da letto, tende, armadi e irrinunciabili specchi. Il regista François Ozon e la "partita" del sesso. Ozon non politicizza il sesso, tanto la pratica quanto la genetica, ma ne perlustra le involuzioni, implicazioni, e trasformazioni intime e familiari, e narra, tra noir autoptico, hitchcockiana subliminale tensione e improvvisi colpi di luce almodovariani, già annidati o premoniti dai cromatismi algidamente pop della scenografia, una storia d'affetti/effetti incrociati. Stilizzato e deliberatamente fiabesco, semplificatore.

Scopre con lo spettatore la trans-sessualità, denudando e rivestendo i suoi personaggi, e al contempo snocciola sotto multiple spoglie le sottili, non dette, impreviste regole dell'attrazione reciproca. Ne vuole mostrare l'ineluttabile stratificazione e idiosincratica compresenza.

Laura e Claire, la bionda ammirata e la rossa possessiva, amiche di sangue, insieme dalle altalene alla sedia a rotelle, si pettinano a vicenda, si spalleggiano a scuola come in discoteca, una protagonista corteggiata, l'altra complice metà in disparte, nell'angolo apparentemente cieco. Dopo la morte prematura di Laura, Claire, privata del rapporto simbiotico con la sua compagna di formazione, inizia riluttante a prendersi cura del vedovo di Laura, David, e della loro neonata Silvie. E presto, al ritorno dalla solita corsa per smaltire o cullare la depressione della mancanza, entrando per istinto in casa di David, ne smaga il segreto inatteso. David (un fulgido Romain Duris), ama abbigliarsi da donna e ha ritrovato, dopo il lutto, il proprio represso istinto "verso" la femminilità, imbellettandosi da "trans",  Claire respinge inizialmente la presunta "perversione" di David (l'una "nuova amica" dell'altro/a), ricomponendo il puzzle del proprio sé ambivalente, Claire  vive brivido e terrore, passione senza direzione. Mentre David, che si guarda negli occhi degli altri attraverso la relazione libera eppure clandestina con Claire, si trasforma in Virginie e si innamora del proprio Io rigenerato, fanciullesco e pronto a ricostruirsi, anche Claire, seppur sposata, rigida all'eversione di David/Virginie, si innamora, immergendosi progressivamente in questa nuova ibrida figura. Ma, chi ama chi? Se l'etero/omosessualità fosse una circoscrizione o meglio costrizione sociologica utile solo alla politica e all'industria, più che alle relazioni reciproche? Gelosia, strazio, orgoglio, voglia di esclusività, rifiuto, rinascita.





Romain Duris in Un nuova amica


Con o senza trucco e protesi, o meglio dietro e dentro quelle maschere-appendici, "siamo".  Respirando e toccando la pelle dell'altro, qualunque sia la sua forma e "tendenza", cerchiamo, diventiamo, mutiamo, ogni volta. Ozon urla nelle immagini e sussurra nei gesti cadenzati, nelle voci vibranti e morbide. E si/ci spinge a guardarci al di là di quella biancheria e di quelle stoffe cangianti, ostentate barricate. Lo fa riciclandosi con uno stile asciutto e latamente provocatorio, con la chirurgica dolcezza del suo Una nuova amica (molto più esplicito, quanto del resto l'autore, il titolo internazionale The New Girlfriend, che sfrutta la scomponibilità di generi e de-genere del sostantivo "amica") qui anche sceneggiatore e comparsa, con un cameo gigione "mano lunga" nella sala cinematografica del centro commerciale che ospita il primo coming out pubblico di David-in-Virginie. Distribuito dal 19 marzo in 50 copie, Una nuova amica è stato lanciato in occasione della "Festa del Papà", fuori ogni conformismo e sfruttando perfettamente il contrasto impudico con la tradizionalità dei ruoli imposta da simili celebrazioni.

Lirica e mercato possibile della ribell-azione sessuale, secondo François Ozon.





Il regista francese François Ozon




[1] Regia François Ozon. Con Romain Duris, Anais Demoustier, Raphaël Personazz, Isild Le Besco, Aurore Clément, Jean-Claude Bolle Reddat, Bruno Perard, Claudine Chatel, Anita Gillier, Alex Fondja, Zita Hanrot. Scritto da François Ozon. Sceneggiatura originale Philippe Rombi. Liberamente tratto da The New Girlfriend di Ruth Rendell. Direttore della fotografia Pascal Marti. Montaggio Laure Gardette. Scenografie Michel Barthelemy. Costumi Pascaline Chavanne. Prodotto da Eric e Nicolas Altmayer. Francia 2014. Durata107'. Uscita 19 marzo 2015. Distribuito da Officine Ubu.




Scarica in formato pdf  


      
Sommario
Spazio Libero

Il contatore dei visitatori Shiny Stat è attivo da dicembre 2006