di Plinio Perilli
Tu non pensarlo in luce, il Dono
che vorresti, che accogli sempre
col brillìo dell’incanto, la voce
d’oro di un angelo… Ma cantalo
in silenzio, nicchia o approdo
intimissimo, chiamata. Donare è niente,
ma essersi donati, sentirsi in dono
al dono – che gioia inesprimibile!
Eri un dono, per me, ed io cercavo
doni per pareggiare questo miracolo
bello della luce, ogni dolcezza che
sempre fitta rincuoravi… E proprio
non capivo come il dono, non lo tieni
o lo scarti… non lo possiedi mai:
solo lo accogli, puoi sentirlo, ma
tutto
dentro, nascosto, dove non giunge
sguardo, o posa, o materia, o vanità
di possesso… Avevo un dono in me,
e, disperandone, ero colmo di luce.
Ero tutto irrisolto, sapevo il nulla che
tu mi rivestivi, dono qui per sempre,
dono immeritato, come sbuffo divino,
come carezza prima ancora che scenda
e ci perdoni di non donarci al dono,
essere solo un dono, il mistero di tutti.
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Plinio Perilli (ph. Enzo Eric Toccaceli)
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