di Velio Carratoni
A proposito dei danni romani
degli hooligans olandesi. Il questore: Meglio disordini che morti. Constatazione
o auspicio?
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Festival di Sanremo. Musica e
canzoni in castigo. Resto: stravaganze. Imitazioni. Vallette statuarie in
funzione di sprechi. In epoche penitenziali.
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Seguitano a chiamare poeti i
parolieri. Musicisti gli stornellatori.
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Cantanti. Anziché concentrarsi o
prepararsi alle esibizioni. Passano buona parte del tempo a rispondere a
interviste trite e ritrite.
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In nome del qualsiasi. Ogni
adattamento-camuffamento genera il trionfo del mediocre. Arte del mordi e
fuggi.
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Ove c’è convinzione di genialità
auto-costruite. Ogni manovra, semplice o complessa, è ammessa. Per soddisfare
il limite.
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Risultare improvvisatori. O
incompetenti. Fa in. Per snobbare la professionalità.
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Troppo sputtanamento diffuso. A
causa di cloni in giro. Senza mete.
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Troppa vita. Fa immaginare la
morte. Ma se è poca. Riduce ad ombre del creato.
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Decantatori. Ruffiani.
Esaltatori. Alterano la realtà in nome del senso scontato del sussiego.
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Come definire i denigratori a
senso unico? In un Paese conformista e piatto?
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Leccapiedi. Recuperati dalla
brama duratura dei distorti.
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Mostra al Museo di Villa Torlonia, Casino dei Principi, Roma, 2014
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Nessuno causerebbe affronti a
chi naviga nello stesso mare. Anche se contestato. Vilipeso. Rigettato.
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In apparenza contestatori.
Rivali. In guerra continua. Per poi giustificarsi a vicenda. In nome di una
conciliazione impossibile.
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Lo stesso amore è una pratica di
contrasto assoluto.
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La disputa separa. Ciò che di
unito accettiamo. Per poi accoglierlo nel nostro limite. Professato. Da
megalomani.
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La società divide. Grazie a
distinzioni giovevoli ai comodati.
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Incettare. In riferimento allo
strapotere congenito. Contrastato da superuomini declassati da borie ataviche.
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Creatività gratis per tutti.
Come per altre utilità e servizi. In nome del disprezzo recondito.
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Per i potenti la giustizia non è
di questo mondo.
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Per i piccoli o i medi ogni
contumelia o pena applicata. Su di loro si ripercuote la gogna del sistema.
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Nessuna legge potrà mai
riscattare gli abusi dei prepotenti.
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Gamma, Vip-cancro, 2013
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A ciascun indifeso le colpe
tramandate. Mancherebbero le forze pecuniarie per accettare i misfatti dei
derelitti.
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Giovani inesistenti. Categorie
medie in castigo. Intellettuali nel deprezzamento. A causa di una fama
oscurata.
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Dalla violenza all’insana
crudeltà. In collegamento con un dio. Quale?
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Ferocia a getto continuo. In
nome di un potenziale creatore.
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Troppi decantatori della
sacralità a devastare regole elementari della natura.
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Invocando religioni. Si specula.
Si uccide. Si maledice. Si devasta. Si sgozza.
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Basta con gli usurpatori della
divinità professata.
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Per certi politici tutto è
possibile. Anche vendere il sangue del popolo.
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