L’ERIDENTITÀ
E ride
l’identità sebbene torturata sfregiata martoriata
nell’epocale
frullatore esiziale che in tumido raggiro di chiave
(orsù non
fa male) ti vuole piallar’omologar’annullare:
sei robot
choc offerta clip tot in carne di spettatore dei signori
padroni
soli detentori dei sogni coi coglioni gessati a fiori
eridentità
seidentità
saraidentità di un’eredità malata
che lentamente corrode il corpo gigante di un popolo decrepito
e bellissimo nella coscienza di essere sopravvissuto solo
per indossare la maschera lacrimosa di un attore all’ultima
recita
e il fragore di un applauso senza ritorno
non è una
dimora della mente, l’i-cloud non sogna
è colonia
di scacchi, un gelo di mercurio rio biobit
febbri di
bassa intensità ondeggiano densità di sgherri
e guerra
verdeggiano vortici computing cloud
e “ground
zero” in mora centrano l’identità a sacco
messi
in mezzo nel medium diventato l’elemento
non
strumento – in rete grandi fratelli crescono
(sradicamenti
senza i-i-ironia?)
sbriluccicano
“ii” – ahi I – però proprietà altrui
prima che
la nuvola si dissolvesse in arida pioggia
l’eredità
perduta ha smarrito l’io nel network di specchi elettronici.
Sono
un altro e mi assomiglio solo parzialmente con mente parziale
partita
da lontano ed ora connessa, a sua insaputa, ad ignote spie
ignote
mignotte che la scoprono e la svendono
al più ricco maiale
ma
sto lontano dall’intrappolante rete e salvo il sé da maniaci e politici
io
so chi sono e non me ne rammento
nel
momento cruciale in cui de-tono e la mia mente
è
spogliata da ogni orpello e da ogni sogno,
eppure
c’è chi mi vuole derubare di questa prospettiva
deludente
e mi arpiona in un disegno lurido e demente
tra
la teologia e la tecnologia le differenze sono soltanto
(de)gradazioni
(e differance) della medesima mania
i
Robodroni monopolizzano tutti i cervelli del Virtual World
Qui
si fa cybersexo estremo con malesseri che urlano:
all’armi
siamo web-feticisti, terror dei normotipi
che
si accostano all’adulterio come alla prima comunione
qui
& ora i ricchi sorridono a denti stretti i poveri tentano
prove
di sopravvivenza o si impiccano l’asse terrestre
è
pericolosamente incrinato l’asse del mondo ridotto a panna
montata
inacidita qualcuno ancora chiede dove sia la sinistra
irridenti
e forse eridenti, corrosi nell' idem,
già erosi cosí
dalla
poematica specie, in triangoli alieni, o forse in cerchi
concentrici
adunque attorno ad un nulla, non riscontrabile
del
resto, nei cincischiamenti allotropi e senza oggetto
da
felici e sfruttati nelle prossemiche
algide frange di testo
l’aria, artiglio avvinto alla bocca in volute
ritorte, ancore, ami. Neri uccelli intontiti,
una versiera triste, fiori bruni, spettri usciti
da un quadro sostano alla finestra, mute
presenze di una casa senza luci che s’inginocchia […]
cornice aperta nel buio della stanza:
rumori di stoviglie in lotta con ronzii rapidi ticchettii
uomini senza volto masticano parole
– chi restituirà il maltolto? –
balenano luci led
su abbozzi d’occhi bocche orecchi
******
Il
soggetto poetico collettivo e anonimo “Noi Rebeldía 2014.0”
e le regole di
partecipazione
“Noi
Rebeldía” è il nome di un soggetto collettivo poetico che si sperimenta nella
costruzione di un testo collettivo poetico comune e in rete. Un’operazione
costruttiva dove il soggetto e la soggettività singolare del singolo poeta,
chiamato a partecipare, si presenta come “io noi”, ovvero una voce che parla
con la voce del gruppo. Un’intelligenza e una volontà collettiva che,
allegoricamente attraversate e motivate da un “disinteresse-interessato” per il
“bene comune” e la “poesia bene comune”, sono orientate a una produzione
poetica in cui le scelte estetico-simboliche e/o linguistico-semiotiche siano
“sema” etico-politico e antagonismo sociale, e la potenza d’uso della poesia,
della lirica, non sia più deprivata dell’impegno.
Del fare poesia e “lirica” dell’impegno comune, il
soggetto po(i)etico “Noi Rebeldía”, praticando due diverse procedure – la prima
proponendo innesti a partire da un testo già compiuto; la seconda dalla
proposta di un incipit di 5 versi che altri 11 partecipanti, muovendosi
all’interno del nucleo semico proposto come significanza pratica essenziale,
dovevano proseguire con altri innesti di 5 versi ciascuno –, ha dato prova di
fattibilità con:
WE ARE WINNING WING (“Noi Rebeldìa 2010”: retididedalus.it) e L’ORA ZERO (http://www.retididedalus.it/Archivi/2013/maggio/LUOGO_COMUNE/4_multitesto.htm).
L’ora
zero,
come è stato per We are winning wing, è messo online su www.retididedalus.it, e proposto, ad altri
siti e blog di poesia (italiani e non italiani).
Oggi,
2014, l’esperienza e la sperimentazione del “Noi Rebeldía”, il soggetto
po(i)etico collettivo e anonimo, continua a proporre l’impegno e la sfida sia
raccogliendo altre adesioni nella rete, sia trovando altri siti per mettere in
video e ascolto il maturato della propria azione poetica “comune” e
conflittuale. I testi collettivi anonimi, compreso l’incipit iniziale, saranno
di 11 lasse ognuno.
Ogni gruppo che condivide l’esperimento e partecipa come “Noi
Rebeldía” deve rispettare le regole seguenti: 1) la composizione deve
coinvolgere 11 poeti diversi; 2) ogni lassa (delle 11 finali) deve avere solo 5
versi; 3) il poeta che prende l’iniziativa e contatta gli altri terrà in serbo
i nomi di ciascuno e non li renderà pubblici; 4) una nuova composizione, dove
nasce una nuova iniziativa, se si vuole, può prelevare una sola lassa di 5
versi dai testi già in rete e sviluppare un nuovo testo di 11 lasse
(coinvolgendo naturalmente solo altri 10 poeti diversi); 5) ogni pubblicazione
deve essere firmata (cfr. eventualmente il sito di Nadia Cavalera) come segue:
Noi Rebeldía 2014.0.1 seguito dall’indirizzo (url o blog) ospitante; 6) se lo
stesso sito ospita un altro testo la numerazione deve essere progressiva: Noi
Rebeldía 2014.0.2 + l’indirizzo (url o blog) ospitante. Ogni iniziativa è
invitata al rispetto delle regole proposte. Si prevede anche la possibilità di
un’edizione cartacea dei lavori, rendendo pubblici tutti i nomi (ma senza
legarvi la paternità o maternità delle singole lasse; le versioni rimarranno
sempre come testi collettivo-anonimi). Ogni poeta che prende l’iniziativa, nel
contattare gli altri, è opportuno che comunichi quanto alle regole.
Noi Rebeldía in rete:
- http://www.retididedalus.it/Archivi/2013/maggio/LUOGO_COMUNE/4_multitesto.htm
(Scritture collettive-L’ora zero)
- http://www.retididedalus.it/sommario%20sito.htm
(Scritture collettive-L’incesto politico)
- http://www.nadiacavalera.it/news/2014/lampedusa-degli-sbarchi.html
- http://www.nadiacavalera.it/news/2014/dalle-terre-mafiomorre-testo-collettivo-anonimo.html
- Noi Rebeldìa 2014.03. http://www.nadiacavalera.it. VITA INACTIVA, testo collettivo anonimo
- http://www.levania.it/index.php?option=com_content&view=article&id=39:esperantilla-testo-collettivo-anonimo&catid=17&Itemid=144
(Esperantilla)
- http://www.levania.it/index.php?option=com_content&view=article&id=36:europa-gossip&catid=16&Itemid=143
- http://www.argonline.it/index.php?option=com_content&view=article&id=744:il-patto-matto&catid=5:pezzi-di-vetro-versi&Itemid=27(IL
PATTO MATTO).
- http://www.poesia2punto0.com/2014/04/07/noi-rebeldia-2014-testo-collettivo-anonimo/
(FOEMINA, aprile 2014)
- http://retroguardia2.wordpress.com/2014/05/04/noi-rebeldia-2014-01-cittadinanza-apolide-testo-collettivo-anonimo/
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