Roma
nun fa’ la stupida stasera
Mi affaccio al balcone scorro
il
vecchio viale e alto su Trastevere
Garibaldi
dal colle di Giano Bifronte
si
sporge a ricordarmi per tutti l’unità
nella
capitale antica conquistata
anche
per i reclusi nei ghetti
e
per chi affogava disperato
ancora
adesso sempre in attesa
di
crescere in scelte di verità.
La città eterna nella luce del Tevere
e
delle pioggie delle grandi fontane
non
riconosce i nuovi spazi cresciuti
oltre
misure ed ogni sicurezza
in
troppe strade senza ritorno
per
periferie senza comune identità
e
il cittadino nelle burocratiche crudeltà
è
schernito da collusioni costanti
con
voci beffarde nei sarcasmi
lorde
di crescente prepotenza.
Roma nun fà la stupida stasera
con
troppi giovani intrisi di birra
che
la sera svicolano la ragione con il pugno
senza
più riconoscere i tuoi angoli d’incanto
che
anche l’AMA non ama ricordare
e
dove lo stupore s’incaglia presso tante fogne
ma
ora cerca chi ti farà crescere fraterna
e
accogliente per ogni lingua di passaggio
senza
mai sperdere le tante tante voci
del
tuo eterno passato e del futuro senza fine.