Su Pasolini non so scrivere in versi
*** è una rosa carnale di dolore,
con cinque rose
incarnate,
cancri di rosa nella
rosa...***
(Pier Paolo Pasolini)
Solo dirò degli spigoli del volto
scolpito dalla notte, del suo giaccone
ventoso che rifletteva la luna.
Da Bertolucci ‒ via Giacinto Carini, 45,
a Monteverde Vecchio ‒ proprio la luna
abitava di casa, anche di giorno,
ma di sera viaggiava nei versi
e attraversava le stanze ad una ad una...
‒ “Sai, Maria, questo è un poeta...” ‒
Disse Bertolucci. Maria T. guardava
ascoltava, come se immagini e parole
provenissero già da uno specchio scheggiato:
‒ ... dice che è un poeta, a me sembra
abbia una luce obliqua negli occhi.
Sarà lo specchio, forse, che gioca a dadi
e scaglia cancri e rose sui muri.
... Il professore lo considera molto,
ma qual è la differenza tra un poeta
e un altro, o tra una normale come me e...
‒ voleva dire ‒ lui ‒, ma non lo
disse,
si soffermò a guardare l’astro notturno
sulla nera pelle di quel giaccone.
Era giorno, come fosse notte...
altro pensò, ma non lo disse.
Quell’Altro guardava il gatto
che attraversava i sogni,
pensoso di ben altre differenze:
‒ ... Il Monteverde
più ricco, vicino
al Gianicolo, sfodera un sorriso sigillato
dall’ombra su un vassoio d’argento.
Villa Sciarra nel verde è oltre i marciapiedi
infiammati...
invece, ancora ha lingua di cemento
Il Monteverde dei
poveri, tra sfondi straripanti
di case a strati,
riarse, ‒ un pino sull’asfalto ‒
file di bar e
macellerie con sola cliente la luce ‒...
Pasolini,
sospeso su un aspro crinale di premonizioni
spostò il
pensiero a Fiumicino, al mare, ed era come se
i gabbiani
perdessero le ali, e lui con loro
precipitasse
in basso, in una fossa.
Era andato
dove sarebbe morto
con il bicchiere
vuoto strappò lettere d’alfabeto
al silenzio,
per note d’aria
e pause di
versi incompiuti, polvere
e versi,
come granelli di sabbia... poesia
profezia, da
completare su una intatta lapide:
‒ Ho sbagliato
tutto. Fiumicino,
riapparso tra nuvole di
fango,
è ancora più vecchio di
me...
I resti del vecchio
Pasolini
sui profili dell’agro...
tuguri
ammassi di
grattacieli....
‒
Guardò Maria, che gli inviò con gli occhi
una rosa carnale di
dolore
bucando ogni dolore:
‒ ... Un poeta ha acque di rabbia se una scia
di tenebra lo avvolge, solo
qualche scaglia d’argento lo compensa
di sognipesci nel mare
oltre i tuguri e i profili del campo... ‒.
... E lui le disse secco come un ramo
che si spezza in un chiuso dialogo di sguardi:
‒ sono come un
gatto bruciato vivo,
pestato dai copertoni
di un autotreno,
impiccato da ragazzi a
un fico ‒.
La luce restituiva cinque
rose
al Trullo, non elegante
nella sua miseria,
amava Pasolini le sue viuzze strette
in salita e discesa, tra case povere,
gente povera... una Roma in castigo,
ai margini del vivere civile...
ma la Città è antica e bella
bardata di palazzi e monumenti,
di Santi e sacramenti.
‒ “I Santi? Non
sono, non sono questi i Santi!” ‒
disse tra sé, mentre Maria coglieva
un nodo avviluppato di echi esterrefatti:
‒ “Non vedete,
uno viene dal Trullo, è di quinta,
davanti ai maschi della
borgata, lagna le noie
dell’essere un
introdotto; un altro...”. ‒
... Un altro?... l’altro è ben altro
un’altra storia, altra da questa
amara e derelitta: ‒ ci sono o non ci sono
i Santi, i “Santi
stracci”?
I poveracci sono o non sono santi?
... Certo, Santo è il tutt’Altro! -.
... Riflessa nello specchio,
ecco rinasce
una gioiosa immagine... la
partitella
sì, quella ritorna a mente...
la ricordi
la vedi... come tant’anni fa:
‒ “ ‘Fermati, a
Pa’, dà du’ carci co’ nnoi!’,
Giorgio, Giannetto,
Carlo, il Moro”...
Roma è borgata tutta, tutta un bailamme...
“Fai pochi passi, e sei
sull’Appia
o sulla Tuscolana, lì
tutto è vita...”
ma il caos produce
“rabbia impotente
contro il mondo broccolo”.
Ne sono passati anni, ma c’è ancora chi grida
su una foto che fa piangere i sogni...
‒ “è passato il tuo tempo di poeta...
Tu con le tue Ceneri di
Gramsci ingiallisci!...”
‒,
ed altre cose dice, cose che lui previde
come se vedesse nello ieri il domani.
Sapeva chi mai depone una preghiera laica
o cristiana, ma solo fango sulla sua tomba nuda...