CHECKPOINT POETRY
DAVIDE CORTESE
 

 

Da:  MADREPERLA  (LietoColle, 2013)

 

 

MISTICA DEL VENTO

 

Mistica del vento

nel segreto detto all’albero

a fior di labbra,

con antica dolcezza.

Incantagione

sul fiore del ciliegio.

Cosa sa il frutto che io non so?

Ne mangio con avidità

e sono ebbro del suo mistero.

 Mordo la polpa di un arcano.

Il mio solo tempio

è questo bosco sacro:

la divinità ha rami come le mie vene,

e  foglie verdi che disegnano il mio profilo,

e corolle in tutto simili

alla natura della madre mia.

Ho fede nel colore del frutto,

fiducia nella bontà del suo profumo,

credo nella sua bellezza innocente,

nella sua audace tenerezza,

credo nella durezza del nòcciolo,

credo nel suo sapore di vita

e professo la difesa della sua purezza,

che è la mia stessa ineffabile purezza.

Non sono forse frutto, io?

L’amore solo io prego:

mordimi piano, dico,

ho labbra di ciliegia.

 

 

SILENZIO DI SIRENA

 

Silenzio di sirena

nella perla che ho sulla lingua.

Silenzio di corallo,

sulle labbra della sirena.

Io le bacio, quelle labbra di fiore,

fermando un’acquorea danza.

Giocano con la dura perla

le nostre lingue accese.

Luce di madreperla,

luce bianca di conchiglia,

sul volto tuo di sirena.

 Aura di mare e tempesta

sulla malìa del tuo canto muto,

una pena antica negli occhi,

un alga di sale avvinta al cuore.

Con te amo tacere, sirena.

Io non ho che parole di medusa.

Dammi la tua bocca, ne ho sete.

Per il silenzio di un bacio io grido.

Sulle note del nostro tacere,

su un melodico silenzio marino

danzano  le mie lucenti meduse.

 

 

 

ISOLE

 

Mi ammala di bellezza

sapere che il mare

custodisce un tesoro mio.

 

 

 

*

 

So che col tempo mi si scrollerà di dosso

la luce che i tuoi occhi adesso

posano dolcemente su me.

Per lungo tempo non ti toccherò,

  la mia pelle avrà memoria di te.

Forse dimenticherò la tua voce.

La tua vita mi sarà straniera.

Sei qui ancora un po’.

E non sappiamo dircelo

se questo è un addio.

Quest’attimo cede al futuro.

Non possiamo fermarci qui.

Guardami di più negli occhi.

Siamo qui un poco ancora.

 

 

 

IO SONO LO STRANIERO

 

Io sono lo straniero.

C’è il mio sigillo su queste parole.

A voi, a te: straniero.

Il mio sigillo su parole perdute.

Sono senza città, io.

Delle strade quanto del vento.

Neppure le ossa sono il mio confine.

Abito la vita.

E vado.

Comunque voi mi amiate,

comunque voi mi odiate,

io vi sono straniero.

E straniero sono a me stesso.

Non c’è malvagità in questo,

solitudine, in questo, credete.

Solo misteriosa vita.

 

 

 

TORNO SUBITO

 

“Torno subito”,

lasciava scritto all’uscio della sua bottega di spezie,

 quando si allontanava.

 

 “Torno? Dubito”,

 scriverebbe oggi  il vecchio gobbo,

 allontanatosi per sempre dalla bottega e dal mondo.

 

 

 

 

*  Davide Cortese è nato nell’isola di Lipari nel 1974 e vive a Roma. Si è laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Messina con una tesi sulle “Figure meravigliose nelle credenze popolari eoliane”. Nel 1998 ha pubblicato la sua prima silloge poetica, titolata ES (Edas, Messina), alla quale sono seguite le sillogi: Babylon Guest House (Libroitaliano, Ragusa, 2004), Storie del bimbo ciliegia (un’autoproduzione del 2008), ANUDA (Aletti Editore, Roma, 2011) e OSSARIO (Arduino Sacco Editore, Roma, 2012). I suoi versi sono inclusi nelle antologie 200 giovani poeti europei in nove lingue (Edizioni CIAS, CLUB UNESCO),  Poliantea (Edizioni Mazzotta), A cuore aperto (Accadueo) e in varie riviste cartacee e on line, tra cui “Poeti e Poesia”, la rivista internazionale diretta da Elio Pecora. Le sue poesie nel 2004 sono state protagoniste del “Poetry Arcade” di Post Alley, a Seattle. È anche autore di una raccolta di racconti, Ikebana degli attimi (L’Autore Libri, Firenze, 2005) e di un cortometraggio, Mahara (2004), che è stato premiato dal Maestro Ettore Scola alla prima edizione di EOLIE IN VIDEO.

 




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