TRADUCENDO MONDI
HEMINGWAY IN ITALIANO
Il mito Pivano
non si tocca


      
Uno dei massimi scrittori americani del Novecento è stato tradotto male. Davanti all’evidenza, l’editore ha pensato di ristampare il romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” con una traduzione ‘emendata’. Col risultato di rappezzare i precedenti errori con ulteriori svarioni. Cercando di salvare la falsa fama della traduttrice si continua a svilire il grande Ernest, con annessa gaffe in quarta di copertina.
      



      

di Piero Ambrogio Pozzi

 

 

Questo articolo trova riferimento nei precedenti:

 

Il Fiume, la Laguna e l’Isola Lontana

http://www.retididedalus.it/Archivi/2009/ottobre/TRADUCENDO_MONDI/1_hemingway.htm

Perché occorre ritradurre l’Hemingway della maturità

http://www.retididedalus.it/Archivi/2010/gennaio/TRADUCENDO_MONDI/4_revisioni.htm

Quella Renata tanto erotica non era Adriana, bensì Marlene

http://www.retididedalus.it/Archivi/2011/gennaio/TRADUCENDO_MONDI/1_giochi.htm

 

 

***

 

Nell’articolo di gennaio 2010 spiegavo la necessità di ritradurre gli ultimi libri di Hemingway, terminando con queste parole: Ora si sono materializzate nuove traduzioni. Chissà se da Mondadori qualcuno sarà disposto a riconoscere che alcune edizioni non possono più essere ristampate, ma devono essere riconsiderate, rifatte, magari impaginate con materiale nuovo. Potrebbe anche essere un affare, sicuramente un atto dovuto a Papa Hemingway. Novità su questi schermi, tra qualche mese?

A distanza di oltre due anni, le novità ci sono.

 

La redazione Oscar di Mondadori era già al corrente dei miei lavori da luglio 2004. Man mano che il materiale informativo sullo stato delle traduzioni correnti – collegato alle mie ricerche sulla storia d’amore tra Ernest Hemingway e Adriana Ivancich – si rendeva disponibile, non mancavo di informarne la casa editrice. Successivamente fornivo una scheda riassuntiva degli errori contenuti nella traduzione di Across the River and Into the Trees, una scheda analoga sulla traduzione di The Old Man and the Sea e, nel 2010, una proposta editoriale che comprendeva le mie ritraduzioni e un saggio. Le ritraduzioni venivano rifiutate, il saggio ignorato.





Nel 2012 Mondadori ha “ristampato” negli Oscar Di là dal fiume e tra gli alberi, emendato dei più evidenti errori materiali da un redattore che ha avuto cura di assecondare lo stile di Fernanda Pivano. La revisione non è dichiarata. Il mio nome non figura da nessuna parte, per fortuna.

 

Perché sia chiara la situazione, trascrivo alcuni stralci dal testo originale, seguiti dalla traduzione originale Pivano e da quella “ristampata”. In grassetto le parole cambiate in “ristampa”. Dopo ogni stralcio c’è un breve commento.

 

Capitolo V

 

If they did not lift the shelling when it started, the Colonel, then a lieutenant, often thought, I do not know what we would be able to do. But they always lifted it and moved it back ahead of the attack. They went by the book.

 

Se non avessero cessato il bombardamento quando l’attacco incominciava, il colonnello, allora tenente, pensava spesso, chissà come potremmo fare. Ma lo cessavano sempre e lo spostavano prima dell’attacco. Seguivano il regolamento.

 

Se non avessero cessato il bombardamento quando l’attacco incominciava, il colonnello, allora tenente, pensava spesso, chissà come avremmo potuto fare. Ma lo alzavano sempre e lo spostavano prima dell’attacco. Seguivano il regolamento.

 

Il redattore si è dimenticato di correggere la prima voce del verbo “cessare”. Non si cessava il bombardamento ma si alzava il tiro. Si alzava il tiro e lo si spostava non “prima” ma “dietro”, nella direzione dell’attacco, cioè sulle retrovie del nemico, per non rischiare di colpire gli attaccanti col fuoco amico. “Book” non può essere “regolamento”. Nonostante le correzioni il paragrafo rimane incomprensibile.

 

Capitolo VI

 

…writer, poet, national hero, phraser of the dialectic of Fascism, macabre egotist, aviator, commander, or rider, in the first of the fast torpedo attack boats, Lieutenant Colonel of Infantry without knowing how to command a company, nor a platoon properly, the great, lovely writer of Notturno whom we respect, and jerk.

 

...scrittore, poeta, eroe nazionale, cantore della dialettica del fascismo, egoista macabro, aviatore, comandante o autista nella prima Mas, tenente colonnello di fanteria che non sapeva da che parte si comincia a comandare una compagnia e neanche un plotone, il grande, meraviglioso autore del Notturno che tutti rispettiamo e sfottiamo.

 

...scrittore, poeta, eroe nazionale, cantore della dialettica del fascismo, egoista macabro, aviatore, comandante o membro della prima silurante d’attacco, tenente colonnello di fanteria che non sapeva da che parte si comincia a comandare una compagnia e neanche un plotone, il grande, meraviglioso autore del Notturno che tutti rispettiamo e sfottiamo.

 

Qui il redattore è andato leggero, e ha solo sostituito la palese fesseria del d’Annunzio “autista nella prima Mas” col riferimento a una sola fantomatica silurante d’attacco. Tutta la sciatteria pivaniana è rimasta inalterata: l’ispiratore della dialettica fascista canta una dialettica altrui; un egotista si riduce a egoista; un “rider” è diventato un membro senza virgole o trattini; “fast” è caduto insieme con l’allusione alla Beffa di Buccari; il grande scrittore italiano viene illogicamente rispettato e sfottuto da tutti – mentre invece Hemingway rispetta il grande autore del Notturno, dal quale ha tratto lo schema del suo libro e il nome della protagonista femminile, e dà dell’imbecille al personaggio pubblico d’Annunzio.

 

Capitolo XIII

 

The light from the hotel shone on the blackness of the gondola and made the water green. She looks as lovely as a good horse or as a racing shell, the Colonel thought. Why have I never seen a gondola before? What hand or eye framed that dark-ed symmetry?

 

La luce dell’albergo brillava sul nero della gondola e rendeva verde l’acqua. La ragazza era bella come un buon cavallo o un proiettile lanciato, pensò il colonnello. Perché non ho mai visto una gondola prima d’ora? Quale mano o quale occhio avevano incorniciato quella simmetria annerita?

 

La luce dell’albergo brillava sul nero della gondola e rendeva verde l’acqua. Era bella come un buon cavallo o uno scafo da corsa, pensò il colonnello. Perché non ho mai visto una gondola prima d’ora? Quale mano o quale occhio aveva foggiato quella cupa simmetria?

 

È evidente la pezza sui clamorosi equivoci gondola/ragazza e scafo/proiettile, ma non si rimedia alla mancata percezione dei versi da The Tyger di William Blake e all’errata interpretazione di “dark-ed”. “Dark-ed” (col trattino per rendere la parola bisillabica come l’originale “fearful” di Blake) è riferito al nero di cui erano state dipinte tutte le gondole dopo una pestilenza, in segno di lutto. E poi una gondola è asimmetrica: ai tempi di Blake “symmetry” poteva valere “armonia”.

 

La gondola (www.elicotterienavi.com)

 

Capitolo XVI

 

He looked at himself in the mirror, set in the half closed door. It showed him at a slight angle. It’s a deflection shot, he said to himself, and they didn’t lead me enough.

 

Si guardò nello specchio, applicato alla porta socchiusa. Lo rifletteva leggermente d’angolo. È una fotografia presa di scorcio, disse fra sé, e non mi hanno fatto posare abbastanza a lungo.

 

Si guardò nello specchio, applicato alla porta socchiusa. Lo rifletteva leggermente di scorcio. È uno sparo di rimbalzo, disse fra sé, e non mi hanno riempito di piombo a sufficienza.

 

Si allude alla tecnica di tiro su un bersaglio in movimento, che richiede di mirare al punto dove quello si troverà dopo il tempo di volo del proiettile. L’errore è stato sostituito da un altro errore.

 

Potrei commentare moltissime altre correzioni, ma annoierei il lettore e i commenti finirebbero probabilmente nel dossier Hemingway, a costo zero e a futura memoria, in previsione di altre “ristampe”. Intanto segnalo al paziente lettore che la storia di Ernest e Adriana, Il Fiume, la Laguna e l’Isola Lontana, sarà presto pubblicata in ebook.

 

Chiudo con una notazione umoristica. La quarta di copertina del nuovo Oscar riporta in evidenza questa citazione dal XXXVIII capitolo: “… c’è sempre un tale silenzio quando muore un pesciolino rosso.” Una frase triste, fondamentalmente sciocca, che uno immagina richiamare il contenuto del libro. In realtà la battuta è la cattiva traduzione di parte del Supremo Segreto dell’immaginario Ordine Cavalleresco di Brusadelli, così rivelato dal suo fondatore, il colonnello Cantwell: “Love is love and fun is fun. But it is always so quiet when the gold fish die.” Non si tratta di un pesciolino rosso, ma dei pesci rossi al plurale, in greve ma sottile allegoria. Una frase a doppio senso che si può tradurre al singolare per licenza poetica, per la rima, ma con articolo determinativo, per esempio così: “L’amore è amore e lo spasso è spasso. Ma c’è sempre tanta pace quando il pesce rosso giace.” Secondo me in Purgatorio il vecchio Ernest sghignazza: “How do you like it now, Gentlemen?”





Ernest Hemingway





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