Domande ‘petrine’
….
ma se il papa è infallibile, il fatto
che
si dimetta (o abdichi che dir piaccia)
è
una riprova della sua infallibilità?
E
una volta post-papa torna fallibile?
È, dunque, il soglio petrino
in sé
che
conferisce il crisma di ‘infallibile’?
Dogma
per dogma, il teologo Hans Küng
proponeva
che il papa fosse ‘semplicemente’
indefettibile,
che già essere senza difetti,
immacolato
come il candido lino della sua veste
è
una bella responsabilità.
E
una vita da post-papa, da ex infallibile
che
vità sarà? Come una ri-caduta
dall’eden
divino all’inferno del mondo umano
epperò
sempre qui nel nostro spaziotempo terrestre?
Allora
l’abdicazione papale assomiglierebbe
a
un nuovo peccato originale?
Ma
non è la decisione di un essere infallibile?
Perché
delle due l’una: o sbaglia oppure no.
E
se non sbaglia, non sarà che il corpo umano
alla
fin fine è meglio del corpo divino?
Perché
è l’unico che abbiamo
e
che ha persino il papa?
Domande,
domande come la più famosa:
signore,
perché mi hai abbandonato?
E
quindi, non avendo risposta, scendere dalla croce
e
mandare tutto e tutti a quel paese?
Il
vicario di dio che si dimette non è, infine,
come
se dicesse: caro dio, non mi convinci più?
febbraio 2013