CHECKPOINT POETRY
ALESSANDRA FANTI
 


>  dalla  raccolta inedita 120 Frammenti

 

 

 

NULLA 

 

Nulla per fermarmi

‒ io mi allontanavo piano ‒

nulla hai fatto

 

il passo scava più veloce un solco

 

da qui ti chiamo

dove io sono andata

facendo leva sul tuo nulla

violento e triste

  

 

 

INCREDULO

 

La quarta dimensione è lo sguardo:

senza incidere la superficie

penetra fino al centro

tocca ogni cellula

non può credere che tu non sia davvero qui.

 

 

 

30 LUGLIO

 

Voglio essere di nuovo la mia sposa

certa della scelta fatta

quando mano nella mano

le mie

mi sono detta bella.

 

 

 

TRAPPOLA

 

Tremo di piacere alla sola idea:

(Resto senza fiato davanti

Alla prospettiva, un tempo impensabile)

Poter con un abile gioco di

Prestigio far sparire

Ogni prova del misfatto

Lasciarti l’illusione d’aver scelto tu

Assaporare piano il gusto d’averti preso in trappola.

 

 

 

NON HO POSTO

 

Non ho posto

non scatole

o cassetti

o cantine umide

e neppure tasche

 

per depositare dolori

a lunga conservazione.

 

Consumo fresco

digerisco a fatica

trasformo in vita.

  

A volte ho

un po’ di nausea

ma poi passa.

  

 

 

A SALTARE SU UN PIEDE SOLO

 

A saltare su un piede solo 

dentro i riquadri tracciati a pietra 

la perizia concentrava l’eroismo spicciolo dell’infanzia. 

Non così, oggi

che gli anni schivano il piacere del salto. 

Mi concedo, zitta, 

l’evitar confini ai passi. 

Unico lusso di libertà bambina. 

  

 

 

ANCORA PAROLE

 

Tutte le parole, le nostre

sdraiate sul prato, nel parco, tra le corse del cane

intrecciate ai fili dei passi mentre si andava

ammucchiate agli angoli della stanza

insieme alla polvere

tutte le parole affaticate

dal lavoro di abbracciare le attese

avvolgere di comprensione dolori e cecità

avevano peso da farfalle

colori da fiori d’amore.

 

 

 

POTERE

 

Posso leggere in mezzo ad una piazza
davanti al mondo intero distratto e stufo
posso farlo nuda se voglio (se tu lo vuoi
come prova d’appello immeritata).
Non posso invece dare forma dura
come scalpello su marmo a scavare
allo scorrere di sillabe e punti infermi.
Ogni esclamazione si curva in domanda e resta.

 

 

 

22.02.2012 

Non appartengo.

Mi do. Se voglio.

Se voglio, no.

 

 

  

VITA

Scorticata
scuoiata
spellata
sbucciata
spogliata
in un crescendo di gentilezza
la vita dalla vita rivelata
impara a farsi meno male
impara l’arte dell’esser data.

 

 




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