> dalla raccolta inedita 120 Frammenti
NULLA
Nulla per fermarmi
‒
io mi allontanavo piano ‒
nulla
hai fatto
il
passo scava più veloce un solco
da qui
ti chiamo
dove io
sono andata
facendo
leva sul tuo nulla
violento
e triste
INCREDULO
La
quarta dimensione è lo sguardo:
senza
incidere la superficie
penetra
fino al centro
tocca
ogni cellula
non può
credere che tu non sia davvero qui.
30 LUGLIO
Voglio essere di nuovo la mia sposa
certa
della scelta fatta
quando mano
nella mano
le mie
mi sono
detta bella.
TRAPPOLA
Tremo
di piacere alla sola idea:
(Resto senza fiato davanti
Alla
prospettiva, un tempo impensabile)
Poter
con un abile gioco di
Prestigio
far sparire
Ogni
prova del misfatto
Lasciarti
l’illusione d’aver scelto tu
Assaporare
piano il gusto d’averti preso in trappola.
NON HO POSTO
Non ho posto
non
scatole
o
cassetti
o cantine
umide
e neppure
tasche
per
depositare dolori
a lunga
conservazione.
Consumo fresco
digerisco
a fatica
trasformo
in vita.
A volte ho
un po’ di
nausea
ma poi
passa.
A SALTARE SU UN PIEDE SOLO
A saltare su un piede solo
dentro
i riquadri tracciati a pietra
la
perizia concentrava l’eroismo spicciolo dell’infanzia.
Non così, oggi
che gli
anni schivano il piacere del salto.
Mi
concedo, zitta,
l’evitar
confini ai passi.
Unico
lusso di libertà bambina.
ANCORA PAROLE
Tutte le parole, le nostre
sdraiate
sul prato, nel parco, tra le corse del cane
intrecciate
ai fili dei passi mentre si andava
ammucchiate
agli angoli della stanza
insieme
alla polvere
tutte le
parole affaticate
dal
lavoro di abbracciare le attese
avvolgere
di comprensione dolori e cecità
avevano
peso da farfalle
colori da
fiori d’amore.
POTERE
Posso
leggere in mezzo ad una piazza
davanti al mondo intero distratto e stufo
posso farlo nuda se voglio (se tu lo vuoi
come prova d’appello immeritata).
Non posso invece dare forma dura
come scalpello su marmo a scavare
allo scorrere di sillabe e punti infermi.
Ogni esclamazione si curva in domanda e resta.
22.02.2012
Non
appartengo.
Mi do. Se voglio.
Se voglio, no.
VITA
Scorticata
scuoiata
spellata
sbucciata
spogliata
in un crescendo di gentilezza
la vita dalla vita rivelata
impara a farsi meno male
impara l’arte dell’esser data.