CHECKPOINT POETRY
BALDASSARRE DIONISI
 

 

 

Il 4 gennaio 2013 saranno tre mesi che Baldo ci ha lasciato, stroncato dalla SLA.

Prima di andarsene, e forse per l’ultima volta in cui ha potuto usare il computer, ha scritto questi versi  dedicati alla moglie Adele:

 

Da una poltrona a un’altra poltrona… a una sedia alta

per tornare facile in piedi

e qualche affaccio per un po’ di animazione

            uno ha la sla

mi tiene in vita il mio amore

Adele ha un’anima più grande del corpo

mi pensa 24 ore su 24

e non chiede nulla      solo di essere ascoltata.

 

 

 

Tre poesie edite

 

Da Per la coda  (2001)

 

 

Un giorno fuori calendario

forse subito dopo

la manifestazione interrazziale delle donne

che non vogliono subire violenza

dai maschi cattivi

in una finestra televisiva della sera

ho potuto vedere l’intervista

tra le altre    che la giornalista del caso

faceva a un giovane donna islamica

questa rispondendole    diceva che sì

il marito la picchiava  ogni sera

rientrando in casa

le tirava oggetti di ogni tipo

facendole anche molto male   e molta paura

questo da tanto tempo   e che sì

pensava che avrebbe potuto ucciderla

                                   come hai potuto fare

come fai a viverci insieme      lo ami

sì rispondeva Alina

sono innamorata della sua parte buona


 

 

Da Per l’amor di Dio. Poesie di tenebra lucente  (2010)

 

 

un anziano coperto di trench

e cappello

viene su per la salita con un po’

di fiacca

si ferma davanti a noi e si pone

frontale

un sogno dice

lo faccio spesso

lì dove sta seduto lei col suo cane

io con la cagna stretti sotto l’ombrello

pioveva forte               mi guardava

                                                 e la gente

avrò avuto i suoi anni

la cagna s’era fatta vecchissima

l’ho fatta abbattere    ho dovuto

parla con l’enfisema

                                     e prosegue

lentamente

rispondendo appena ai miei saluti

insistiti

               la dolce morte   che ne so

 


 

Da Prati sterrati (con singhiozzi)  (2004)

 

 

oh la città

la cosa più bella

per il poeta un po’

sedentario

non è la soap opera

trasmessa via Cavo

 

il fascino magico delle rovine

o il rosario da biascicare

un po’ dovunque

                              a labbra mute

la ninfeità della figlia

del dirimpettaio di condominio

che s’affaccia per noia

al ballatoio

nelle ore più fresche

e più calde

 

 

  




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