CHECKPOINT POETRY
ROBERTO PAGAN
 

 

 

Da:  Le belle ore del Duca  (Edizioni Cofine, Roma 2012)

 

 

FEBBRAIO

 

Forse fuori stagione la bianca

virtù della neve. Tu guardi da lato

dentro e fuori la scena, aderisci

solo al presente. Intorno le cose

tacite e inerti, c’è solo una lieta gazzarra

di corvi che lasciano fitte

impronte a tridente, ma l’asino sogna

piu dolci tepori e un basto piu lieve.

Hai piedi gelati e un po’ di brace fa bene

all’anima e al corpo e un sorso di vino

e un po’ di lussuria nei sogni

e nei rapidi sguardi sarebbe

ancora la vita. Le rame

hanno linfe di fuoco sotto la torpida

attesa e premono acerbi

capezzoli già pronte allo sboccio

le gemme

 

 

 

GIUGNO

 

 

Se ne vanno tenendosi sempre per mano

i gemelli, gemelle le torri

dal tetto di fiamma, gemelle

come le anime quando

ma raramente lo sono.

                                   È un’afa

che pigra vapora

dal fiume e avvolge quest’ora

d’accidia, la veste leggera

non dà sufficiente sollievo.

Durerà quanto quest’opera

assidua dei campi? E questo ripetersi

dei nostri gesti e delle stagioni?

                                        E il nutrire

le nostre abitudini e il vivere

per non morire e il vivere poi

per la morte?

                         E questo sapendo

ma impreparati e da soli

con sete d’amore in questa

valle vivremo

 

 

 

OTTOBRE

 

 

Chi è mai che conosca

del bene e del male l’ondosa vicenda

le cento varianti?

                                     Eppure chi ha dato

spesso raccoglie, chi semina

sale avrà lacrime in grembo:

non giudicare, indulgere è meglio

forse sbagliando che vendicare

per troppa ragione

il danno con danno.

                                       Con noi

generosa è la terra solcata

in dritti filari: affidale

il piccolo seme, lo insidiano

a volte i passeri ingordi

l’occulta formica, ma spesso

ti cresce sotto gli occhi la florida

messe che ti ripaga

d’ogni fatica

                          e un mattino

germina pure un pensiero

chi sa in quale buio covato

nutrito dal fiume

dei sogni e un albero nasce

da un niente: le foglie

sono queste parole

è frutto il suo frutto

di fantasia

 

 






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