Il passerotto di
Gulliver
Frenetico come scheggia di luce, sforzo
verso un miraggio, stupefazione insaziata…
Lì ai nostri piedi o quasi, se gli occhi
ci turbò, picchiettò dentro al cuore.
Quel passerotto svolazzante a terra,
piccolo e vitale, estasiato, disperato
di gioia, perché la strada gli donava
troppo cibo gradito, troppa fortuna!
E la spostava, quella pizza gettata,
se l’aggiustava, gigantesca per lui,
come uno scarto sovrumano di Gulliver…
Becchettava – quella crosta ambrata,
o forse i nostri cuori, impotente
a spezzarla, trarne appena e giuste
solo poche brevi briciole, la misura
dorata del suo pasto…
Frenetico
come scheggia, singhiozzo di cielo,
che non può, non riesce a saziarsi
del mondo, a divorare il sole.
Plinio 58
7 Giugno 2013… Brindando fra amici