CHECKPOINT POETRY
MARCO PALLADINI -
PAOLO CARLUCCI
 

 

Una doppia dedica in versi a Federico Fellini a due decenni dalla morte.

 

 

FELLINESCA

 

 

Scribacchiando sul Block-notes di un regista

Annotavi le immagini del tuo personalissimo Amarcord

O schizzavi il costume dello Sceicco bianco

Tra fumetti e fantasia scorreva La dolce vita

Ma dolci non erano Le notti di Cabiria

Notti amare, perturbate, notti oscene

Come Le tentazioni del dottor Antonio

Questa città, Roma, appariva il luogo ideale

Per perdere la testa e l’anima, tu sognavi

E I vitelloni sogghignavano e ti preparavano

Spietati Il bidone, perché correva diritta La strada

Laddove invece la vita era storta e complicata

Come una Prova d’orchestra mal riuscita 

I tuoi veri amici erano I Clowns tristallegri

E scalcagnati, ma sempre pronti a rilanciare

Il più beffardo Satyricon, a incasinare gli addetti

Dell’Agenzia matrimoniale che peraltro si rifiutano

Di far sposare Giulietta degli spiriti. 

Si affollavano sul tuo set i fantasmi di Toby Dammit

Che passeggia nel delirio e finisce per incontrare

Il Casanova erotomane e ormai invecchiato

Che più non riesce a ottenere il ‘passi’ per La città delle donne 

Se la ridono quei due ballerini, Ginger e Fred,

mentre tu dai una ennesima Intervista e ti chiedono:

E la nave va, maestro? E tu sai che il naufragio è prossimo

E replichi: ormai penso all’infinito leopardiano

Con La voce della luna. Qui la sera non di festa

Si avvicina e si accendono Le luci del varietà

E battezzano un ultimo struggente girotondo 

8 ½ è il voto che ti dai abbandonando il mondo.

 

 

                                                             Marco Palladini

 

* Ottobre 2013, per il ventennale della morte di Federico Fellini

 

 

 

******

 

 

La babilonia dello sguardo

 

 

Nespole di vento i tuoi seni

Ruggina  sulla città

il sudore della pioggia.

 

Lo sfarzo, nell’Ade delle foglie,

degli ombrelli in progetto di danza

nelle mani delle puttane

vestali sedute al fuoco

nella  belletta di novembre.

 

Sogni di mani i maschi

atleti tra i fari di un oggetto

 con le gote che tenaglia

 la terrazza degli occhi

astri di fuliggine

 

la babilonia dello sguardo

che nel rosso dei morti

vive il cordolo di desiderio

 

la farmacia sempre aperta

di un abbraccio andante

sulle gardenie sciolte

nelle vie. Consolari d’amore.

 

 

                            Paolo Carlucci

 

(2013)

 

*  Per Federico Fellini, omaggio a “La strada”




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