da Contagio:
Ai
poeti
Sei
poeta
se ridi
anche senza l’idea
della comicità
sei clown
se piangi
anche senza l’idea
della tragicità
eppure di base siamo
tutti uomini e donne
di base
incapaci di disegnare
parole nuove
Poesia
umana
Non
so perché
ma ho immaginato
che tutte quelle stelle
cadessero d’improvviso
tutte assieme
lentamente
con la cadenza d’una
carezza
e questa pioggia
davanti a me
dipingesse colori
argentati
ed io
anima sola
colpevole di
testimonianza
vengo interpellata
quando le voragini si
aprono
e serve l’astratto
per collegare
quello che attorno
si rompe.
Fatto
sconosciuto
Il
fatto che si compie
vede la natura
accogliere
ogni scempiaggine,
assiste come il caso
non appartenesse
colorando di nero
una nuvola
ad ogni lacrima
che gli viene
strappata.
Mi accorgo, però,
di avere
dei sogni vivi in tasca
e questi rendono la
natura
balia e madre eterna
le scempiaggini mutano
diventando irriverenza
propinandoci
quegli schiaffi
all’esistenza
che noi stupidamente
chiamiamo
mera sfortuna.
Luce
affamata
Il
giorno
si perde senza saper
vivere
la notte insegna gli
orizzonti
ogni sentimento trova
casa
abbracci di vento
quelli che sai dare tu
legando assieme i
colori più voraci
donando loro acqua
pulita
dissetarsi, ormai, il
problema
e sopravvivere si
trasforma in morte
se solo la luce sventra
senza essere capace di
fare altro.
Sovrascrizione
Come
quelli che
un po’ tutto sanno fare
mi ritrovo a non avere
etichetta
che dia qualche
indicazione
sulla provenienza
non so se esistono controindicazioni
almeno modalità di vita
o ambito d’impiego
ma nemmeno l’idea con
la quale sono nata
o forse troppe...
troppe cose
riconosciute
sempre loro non sapute
sarà pure una questione
d’istinto
ma non sapevo il
riconoscere i colori
fosse biglietto
per ogni tipo di sovrascrizione;
così quando rotolo
non so dove rotolo
né verso cosa.
So solo, lo riconosco
un andare
sfiorare appena la
strada
percorrendola.
Progetto
Credo
di aver scelto
di mettere da parte
tutto il tempo che devo
riempire
lo faccio dandomi la
precedenza
prima
vivo e formo
l’esistenza che ho
sotto i piedi
poi
posiziono i passi
dentro il tempo
sovraccaricandomi
di esperienze già
spese.
* Stefania Battistella nasce nel 1989 in provincia di
Treviso. Da sempre appassionata autrice di opere liriche, spinge la propria
indagine stilistica alla ricerca di un individuale e originale stile poetico,
che riesca a rendere visibile e leggibile il carattere profondo della vita. Ha
già pubblicato Briciole di pensieri e di
velluto, (AltroMondo editore, 2010).
Nel 2011 si trasferisce a Roma e
nello stesso anno partecipa come ospite al Festival Internazionale Letterario
Città di Sassari – Ottobre in Poesia –, con Jack Hirshman,
Paul Polansky, Beppe Costa e altri, dove esegue dei reading poetici alla libreria Messaggerie Sarde e ai
giardini pubblici. Nello stesso anno, alcune sue poesie vengono pubblicate in Acqua privata? No grazie!, raccolta
antologica di poesie e fotografie di autori nazionali e internazionali contro
la privatizzazione dell’acqua e in difesa di un bene primario, a cura di Marco
Cinque.
Nel 2012 partecipa al tredicesimo
“Nisan Festival” diretto e fondato da Naim Araidi, che si svolge
annualmente in Galilea, appuntamento in cui vengono invitati numerosi poeti da
tutto il mondo. Nello stesso anno prende parte al festival poetico
internazionale “Palabra en el
Mundo” nella città di Castellammare di Stabia con reading al cinema
multisala “Montil”. Nel maggio 2012 partecipa
all’incontro con gli studenti del liceo scientifico “Severi” di Castellammare
di Stabia con i poeti Beppe Costa, Liliana Arena e
Marcella Testa. Nello stesso periodo fa tappa con il reading
“Tre poetesse e un intruso” alla libreria per bambini di Avellino “L’Angolo
delle Storie”.
Di prossima pubblicazione la
raccolta poetica Contagio. Partecipa
e collabora a spettacoli/reading e al BlogSpot di Beppe Costa.