Non voglio fornire una cosmografia, pertanto
dico che ho a cuore l'opera poetica di Donatello Di Nicola anche perché mi
sembra non chieda motivi sufficienti per esistere, specie alla contingenza
ufficiosa e perniciosa, a quella parte della poesia che vuole riconoscersi
un’ufficialità (bell’ossimòro) e all’incontinenza
della presenza senza la quale pare, è convinzione propria di una paramedianità
invetriata inveterata e già invecchiata, che un corpo poetico non abbia ragione
o possibilità di essere. «I sapienti», si legga il Cusano, «non
dubitarono affatto che il re dei Giudei fosse nato, ma domandarono piuttosto
dove si trovasse».
Non
parlo della manzoniana pace dei vili. Di Nicola – si consideri questa mia
intrusione una prova testimoniale – non ha mai smesso di cercare e di voler non
trovare, perciò lo aspetto con fiducia per vivere appieno il giorno – imminente
– in cui due persone potranno fare cultura con il solo loro sguardo, con
semplicità, anche senza parole, guardandosi negli occhi o muovendo gesti che
non lascino resti.
Luca
Succhiarelli
Non
senso
In questa vita ossimòro
spoetando –
tenacemente – (di)mòro
(2004)
Desiderio
antelucano
Drappeggio ricciobiondo e blunghie
ampolle di
cristallo e di marea
Nell’alt alla
fermata
pare smarrisca
polveroso
il senso del
salire
Incedere
non è
caracollare
nel corridoio
dove una voce
invoce
e uno schiocco
afono di ciglia
nel tempo di un
lampo-sorriso
in questo
bus-auto
torna fa tutto
fino alla
prossima fermata
indietro
... Alt!
(2007)
Nei rivoli del dubbio stallato è il desiderio
morbido
clandestino e inquieto
che trasale in
pancia
Assurdo
voluttuoso oltraggio
che freme di
piacere
Inabissato il
senso del dovere
parve il
concupiscente mare
inanellare il
tempo
fino alla sua
placa deriva
che più non
osano l’un l’altro di sapere
tanto oramai sì
certi
svanit’è ogni
profumo... e di lontan morire
(2008)
Postergo
all’ineffabile
silenzio dello
sguardo
il frastuono
ciacolante
di inutili
parole
Spirito lene
che non
scimmiotta
e con contegno
l’allure
mantiene
Per tanto
affastello
d’onnivori
espedienti
l’intransitabile
sentiero
tutto
deframmentando
al fine
per vivo
sostenere
il palatale
ardore
(2012)
Suppongo
come d’entrambi
la tua attesa
appesa
fremito
pretesa
Spazio
malfermo
nell’inventario
tutto
tutto
destrutturato
e leso
Defondo
ancor giacenti
gli elementi
rovisto
i sentimenti
M’accorgo
com’è niente
trovarsi
nella scena
o non entrarvi
tant’è
plausibile
morirvi
se se ne possa
illesi
e noi
non uscirne
poter
fuori
(2012)
Ad ogni nuovo viaggio
mistifico i tuoi
sogni
con la protervia
di un’ospite
che non si fa
annunciare
Essere ovunque
e in nessun
posto stare
prima che nella
voce
prima che nelle
venature
della tua dura
pietra
che empie di
nutrimento
riversano nel
cuore
Con te patisco
ora
l’ultima
moglianza
nell’insanabile
nemesi
che mai soddisfa
amore
(2012)
Qualora
cedendo
alle mie
divaricazioni
franco
t’aspettassi
e senza
disappunto
malaccetto
e vessato
confessorio
d’anime
per te
e per tanto
non eluderei
né
per la delizia
insolente
d’ogn’anche
delirante
amore
Essia
insensibile
ogni
morte
laddov’è
il sale
che
non
guarisce
ma
corrode
(2012)
Dove mi son fermato
è sulla riva
che celebra
smisurate
ampiezze
onnubilate
da troppa
gelosia
e paura
dove s’arresta
trincerato
l’altro passo
nel solco
dell’ultima
tracciata orma
rassicurante
approdo
in terraferma
dov’è
che decidiamo
meschini
di putrire
Ma è lì
che
nel tuo fluido
sguardo
bramo
d’ammarare
fatalizzato
dal canto
e
dalle voraci
tue
labbra
di sirena
(2012)
Tu che sai tutto della felicità
e dello
smarrimento il pianto
vieni dov’io ti
aspetto
abbacinato da
meraviglia
tanta e ancora
tanta
Non t’impancare
innuce tutto
alberga
e non si può
vituperare
In questa terra
dove
pretestuosa
riversa paura e diffidenza
in questa terra
di contraddizioni
tu oltre tu vola
insieme a me
oltre
quell’oltre e oltre
nei rarefatti
intenti
(2012)
Complicità
Non sono venuto a cercarti
né di sfuggirti
ho trovato il coraggio
né te che hai
conchiuso
nel tacito patto
dei gesti
che qualifica
senza parola
controverso che
sia il desiderio
e inattesa la
tua correità
(2012)
* Donatello Di Nicola è nato ad Amelia (Terni) nel 1970. Nel
2011 esce in self-publishing (ed. Lulu) la sua prima raccolta di poesie Le mura dentro (itinerari oltre il viaggio).