CHECKPOINT POETRY
GIUSEPPE STEFANO BIUSO
 

 

 

 

Da Strad(i)ario di viaggio (Campanotto Editore, 2011)

 

 

SICILIA

 

Ti odio Sicilia mia

ed odio il tuo mare blu

le tue coste antiche

il tuo profumo di limone

 

Ti odio, non posso far altro,

ed odio la tua acqua cristallina

i tuoi delfini sullo stretto

le tue onde fresche di sera

 

Ti odio Terra mia

odio la tua pancia fertile

l’ostello che mi ha ospitato

il castello che mi ha visto nascere

 

E se riuscissi a non accontentarmi più

del giorno infinito che ritorna lo stesso

della stretta morsa dei miei calzoni

e di quel bugiardo treno volante

allora

forse

di nuovo

ti amerei!

 

 

 

VAFFANCULO

 

Vaffanculo a te che credi sia una sola la realtà
o a te che pensi non esista
Vaffanculo a te che credi e nessuna prova contro ti basta
a te che sottostai con una busta sulla testa
a belar lieto all’inganno di chi ti mette le mani in tasca
Vaffanculo a te che mangi sui piatti vuoti della gente
che, ignorante, ti tiene come un Dio onnipotente.
Fanculo, Fanculo a te che di fronte alla mia morte
(o di mia madre, tranquilla è uguale)
ti fingi amica e vai a mignotte
pensando, come fossi il tuo diario,
a pulir, se necessario, le tue lacrime d’inchiostro.
Vaffanculo a te che ti schieri per partito preso
quando cazzo mai t’ho offeso?
E a te che non vuoi sentir ragioni,
che pensi che i miei bisogni siano solo mie opinioni
Fuck you se non sai con chi sfogarti
e sputi sopra al mio rispetto
e il mio fare oro lo usi e basta
e mi soffi insieme all’altra merda
o almeno ci provi
anda ne la mierda.
Autosodomizzati sparlatore falso e vuoto
che ti fai le tasche piene con il cuore offeso della gente.
Vaffanculoclaro? – vaffanculo,
il mio cazzo sarà per te una verga
che, sulla tua testa
– che definirla di cazzo sarebbe un offesa al pene –,
farà scorrer molto sangue, ma non il mio.
Mio sarà l’acquario
tuo il fiore del male
e sarai vittima anale
della tua stessa onazione...
… e quando sperma di necrofili
– presto, molto presto – riscalderà

le tue fredde ossa
io sarò lì, vittorioso,
a pisciarti sulla testa.

 

 

 

FENO-TIPO SI-CULO

 

Sinceramente

generose le tue strade fiorite

per cortesia

Mostrate fiere con umile e sana

poesia isolana

 

Isolata

la grazia alla madonna con devozione

illustri le grazie, puledra da corsa:

contemplazione

 

Si-culo

che vengo lì nel tuo castello

normanno

Fiori neri attorno, vento caldo

uno spasmo

 

Tipicamente

coppe regali in mano

vossia

gratifica me e non mente

al pastore fedele

ad un’ostia assente

 

E dopo? Niente

preservativo e soltanto..

un figlio in arrivo

qualche rimorso

un vestito più largo

una croce pentita

cento arancini

e più vasta la fica

 

 

*  Giuseppe Stefano Biuso nasce a Paternò, provincia di Catania nel 1984. Conseguita la maturità scientifica, svolge il servizio militare a Rimini e a 20 anni si trasferisce a Roma, dove si laurea in psicologia Dinamica e Clinica nel 2010. Durante gli anni universitari svolge i lavori più disparati per mantenersi gli studi, specie nel settore dell’animazione, dello spettacolo, dell’organizzazione eventi e dei servizi alla persona. Coevamente si dedica con passione a studi letterari e frequenta assiduamente i circoli letterari della capitale in cui incontri significativi stimolano in lui la passione per la lettura, lo studio e la pratica della poesia.

Strad(i)ario di viaggio, prefato da Lidia Riviello, è la sua opera prima.

 

 




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