Il puttaniere
C’è chi infatuato in cima ad un
lago
di pesche fresche a finestre aperte
(: impotente l’orizzonte delle
verdi coperte)
monche l’ali
spaccia per amore
la mania di considerazione
l’urgenza demenza di seduzione
sottomissione dominazione
(: gelido palamito l’amo fisso
gramo)
Per sfamare un ego ingordo lemuro
un tricche e tracche sferico
per pompare vele coniugali spente
da amor’indigente ner’arida semente
Per garantirsi l’autoerotismo
seriale
da suggerito confessionale cellulare
quando non va a puttane che si può
sempre fare
col carico almeno di due lesbiche
e qualche transessuale
(: la
moglie giù a calci per le scale o fidanzata ufficiale irreale
in un teatrino improvvisato: bianco
mulino ammuffito da sottoscala incallito)
l’evoluzione nei più (non ci sono
naturae gratias solo Belzebù: prodotti di scarto mal riusciti da infarto)
è stata etica involuzione egemone
perversione
col sesso unica ossessione
Gennaio 2011
Il beghino
Ha tutta la
scocca
la gola le corde vocali
la lingua la bocca
ma comunica a gesti segni
ammiccamenti
è lesso mica fesso a lasciare
precedenti
scritti documenti
tutto segreto il suo bordello
minareto
da convinto manipolatore
si gioca il sole con le suole
piroetta sullo zoccolo monco
spiega il fondo al suo volere
di miele fuori dentro fiele
Saranno loro a parlare
Nelle retate programmate
un circo di donne strane
giovani vecchie
per lo più puttane
nane pronte a farsi plagiare
all’occorrenza lesbiche
politeistiche fricchettonistiche
(: fiche cistiche)
Novembre 2010
Totò
L’intruglio di
scudiscio alla rosa di cosa
era solo un puntiglio di pepe al
miglio
seguìto da lei con bianco sbadiglio
di tisana al tiglio
Luglio 2010
Non vantarti uomo
Non vantarti
uomo
come d’un dono solo per te
L’anima è cuspide cerebrale
sovrintendenza
ad ogni funzion’attività corporale
La possiede ogni animale
in intensità variabile
e capacità proporzionale
alla necessità dell’esistenza
(: la piazza non impazza il rumore
è la ramazza)
Non vantarti
uomo
L’anima non è una tua prerogativa
Né la garanzia d’un’altra vita
Se un paradiso
c’è
Tra i meli le liane i petali e le
rose
incontrerai il pesce l’elefante il
cane il gatto e la mosca tse-tse
(: la voce imbuca la luna spunta
cera la vera pantera)
Ora rispetta il
cospetto
pur nella lotta alla sopravvivenza
costruisci con loro
un’iride convivenza
di colore resistente
Bandisci i costumi di scena rena
E possa tu averne la giusta guida
Per un tempo odierno che conosce
solo l’inferno
Luglio 2010
Per il bimbo ignoto
Avevo una
famiglia
avevo una stanza una casa la mia
biglia
avevo un città
il mio parco giochi gli amici la
bici
e il mondo che mi girava intorno
facondo macondo
tutto mio nonno
Ora mi trascino tra loculi e
tendopoli
siamo tutti sradicati
cassati
siamo tutti molossi soli di scoli
Aprile 2010
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