INTOLLERANTE
È una
buona giornata per andare al mare
il
sole è caldo al punto giusto quel tanto
che
basta ad ustionare le chiappe chiare
la
borsa termica sazia di bibite ghiacciate
è in
macchina pronta per guardare il mare
andare
a sbattere sulle scogliere su e giù
giorno
e notte, su e giù su rive estreme…
ma
io, non sono dell’umore
il
rumore delle onde e troppo avaro
e mi
lascia arsura di parole
di
una partita a scacchi, giocata con chi muore.
Oggi
mi sento intollerante
non
sopporto neanche le fate eleganti
che
stanno a camminare sulle rive
occupate
da chiappe ormai scurite
Non
tollero caldo o freddo calore,
non
tollero niente neanche il latte
perciò
non offritemi panna montata
perché
la testa e ben satolla e logorata
da
logaritmi aritmetici ed ingarbugliati
di
tachicardie sudate, stufe di vedere rosso…
no,
non posso piangere, ballare e vivere
gestire
tutto è irrazionale, insopportabile
sarebbe
come dire:
“domani
smetto, ma oggi ne voglio ancora un altro po’.”
CINEMA D’ESSAI
Si apre il sipario, sospiro e riposo
di
attori che muti aspettano il ciak…
shock
attraente fu treno in arrivo
da
dietro le quinte, qualcuno assaltò
con
magici effetti, stilemi aggraziati
condussero
il gioco in magnifico show
fin
dove volti di nomi comuni
divennero
stelle per lo story board.
In
bianco e nero musica apparve
nel
grande schermo in tono di jazz
e
quando il silenzio divenne battuta
l’azione
mutata si mise a danzare.
Così
il bel volto di Valentino
divenne
storia da ricordare
insieme
a Charlotte e Crik e Crok
che
iniziando a cantare fecero il boom…
e
videro gli asini volare in cielo
non
solo grigio ma di colori ripieno
reso
immortale nei fotogrammi
prestigiosi
sostegni per la scena clou.
Quante
storie da poter raccontare
qualcuno
a ballare si mise coi lupi
altri
col vento andarono via
e
dopo averci provato ancora
ci
furono intrighi internazionali
fantasmi
a Roma e nei pressi di New York.
Questo
è celato dietro ad un set
basta
osservare la trama intrecciata
e
nel profondo zoom scovare
soggettiva
interiore del cinema d’essai.