Dal cd > Emme (Alpha Associate,
1998)
Gli “Emme”: Massimiliano Chiamenti:
testi, melodie & voce; Massimo Chiari: musiche, chitarra,
mandolino, dulcimer; Stefano Chimenti:
batteria, percussioni; Luigi Fallai: basso.
IsolaOasi – 4’21” ( ascolta il file mp3
)
Emme – 4’13” ( ascolta il file mp3
)
Italia (live) – 5’20” ( ascolta il file mp3 )
Dal cd
> STORYBOARD (City Lights Italia,
1999)
Gli “Emme”: Massimiliano Chiamenti:
testi, melodie & voce; Massimo Chiari: musiche, chitarra,
mandolino & arco; Luigi Fallai:
harmonium; Leonardo Pacini:
violino.
Nove – 1’53” ( ascolta il file
mp3 )
Leve – 1’56” ( ascolta il file
mp3 )
Rosso – 3’41” ( ascolta il file
mp3 )
(Registrazioni live al Teatro Studio di Scandicci - 4 dicembre 1998)
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IsolaOasi
IsolaOasi SitoSituazione
appesi a scaglie a schegge
a spighe
ritentano la permanenza i
naufraghi
soli eppure uniti a
vincoli fatali
appiccano la lenta
risalita
ma non da tramontana o
formidabile scirocco
e non da zefiro che non
all’infinito
il bel tempo ci rimena
sono spezzati affranti sono
spiazzati e franti
bensì dal flusso dello scorrente
rivo
di spuma e sangue vivo
e rattrappito a questo
insistere
di furia di muscolo
corroborato
e poi di crine di bava
iridescente
sul crinale dove se l’onda
batte
la mano le resiste
dove con lena si allineano
i battuti
a un nuovo risalire che
sia un permanere
in forza di colui che ci
trattiene
dal lubricare
inviluppato
di sempreverdi alghe ktonie
IsolaOasi SitoSituazione
radiating from another far-off shelter
non rediturus quod est
firmus
du siehst sehr gut ohne trenen
ecco è stata la vendetta
del perdente
la variabile che ci ha
traditi amore
dall’isola sbalzati via
non dall’insistere
del minaccioso fortunale
ma da un refolo alla
schiena
che ghiaccia il tuo sudore
e rompe il ritmo
sbalzati via
IsolaOasi SitoSituazione
Emme
mirami monomaniacalmente
mancino monocorde mediante
manca mano
moltissimo moreover manubrio munito
monomarcia mica mountain
mi mancano milioni
manubrio manoso morbido mantenendo
mi mangio monossido
metropolitano
mulinando many miles mediamente
ma mit
mano maligna
mimo microfonicamente
modulando male
melodie monotone mediose ma maliose
mano
mano multotiens
masturbante
modesti monili mosci ma magari
magari magari
membri mastodontici
magari mitiche mentule mulatte
ma mi meriterebbe migliorarmi
mutare mia mala maniera
marcia marocchina monellesca
morbida miserella
mostrandomi molto mattutino
mit much
much money
mostrandomi
macho militante
maschilista
moralista molleggiato
manageriale mestierante
molte messe monsignori
monasteri
ministeri mandatari
movimenti
monumenti maneggione mica
me
martire minchione morituro
mica me
mi mostrerò maggiormente
moderato
modesto mica malizioso
ma meglio modellandomi
metti mediante molte mode
ma molti meriti meschini
massimizzando mistificando
malgrado molta merda mi mortifichi
macché macché
macché macché
mere menzogne meschine
mirate male
mi mettono matto
misinterpretano mille miei
momenti ma
miserere mei madonna mia
miracolato mit my medicine
multitestuale multisensoriale
mit magica mia musa
meravigliosa musa
morgana musicale mi muovo
mica male
Italia
tu che ti scismi ti
frazioni ti accalori
ti instupidisci poi
patisci trascolori
e ti trafiggi depotenzi tirannizzi
e differisci indifferente
di giustiziare i giusti
e poi evadi e ti pervadi
di bombe integraliste
veteromachismo nepotismo
ecumenismo millenarismo
terzomondialismo perbenismo
paternalismo buonismo cattivismo
questo paese furfante
feudatario
questo borioso
procrastinatore
perfida Italia che come lo
scorpione
infetti le tue carni con
la coda
deprime più che morte
l’ecclesiale fogna
veteromachismo nepotismo
ecumenismo millenarismo
terzomondialismo perbenismo
paternalismo buonismo cattivismo
facemmo di bei modi
un reggimento
e ritornammo infine
desolati nel regresso
con un sorriso in viso
fango secco il cuore
con un sorriso in viso
fango secco il cuore
ottenebrano di morte
i prevaricatori
veteromachismo nepotismo
ecumenismo millenarismo
terzomondialismo perbenismo
paternalismo buonismo cattivismo
sembra che non si possa
più dire non mi piace
forse la direttiva è
collettiva e fa più male
sembra che non si possa
più dire non mi piace
forse la direttiva è
collettiva e fa più male
se forse che forse poi
sì ma forse ma poi
forse sì forse ma
o mai mai
bye bye
Nove
Non
è piu musica questa
solo
neumi indefiniti sullo schermo
se
non se non se non se non verbali
forse
tecniche apprese
in
sette & sette anni di servigio
tra
ferri del mestiere transgenerazionale
&
in ogni giorno & in ogni volto
la
favola bella che schianta di luce da dentro
come
trauma o bomba carta di memorie
delle
quattordici & cinquantadue ora italiana
la
testa che tu porti in mano a guisa di lanterna
capo
kaputt del capo di famiglia
non
è quella stroncata & scissa da un corpo lacerato
&
in due mezzi ripartito
no
se dico il vero quella cima
scrigno
di cranio della resistenza
è
il ricomporre stesso dell’alternanza
vedi
non vedi vedi le cose sono un caso
un
terno al lotto fanno poco attrito
fanno
poco o niente & questo è tutto
Leve
Leve
del meccanismo remoto
agiscono
sottodimensionate
in
ogni microsistema chiuso
variano
di caso in caso di cosa in cosa
le
condizioni al contorno
la
misurazione di una sembianza etrusca
precedente
all’anno uno
all’anno
zero all’anno meno uno
questa
la connessione cordless da operare
disporsi
in posizione di ascolto
immobilmente percettivi al prima
che
sarà a norma della sinusoide dopo
stacciando
un picnic di calamite a polarità abbinate
un
brunch di polli & vinaigrette
una
buona bevuta di lacrime
versate
invano per amore
quello
di cui tu parli
nella
tua crociata mostruosa
fatta
di violenze innumerabili
come
se cupido vestito da putto
o
da gamin stronzo & buffone
non
avesse più un suo status
un
sans papier armato fino ai denti
&
precocemente svezzato nel regno del libero mercato
non
hai mai fatto commercio equo & solidale
di
baci tende sussurri albicocche & lenzuola immacolate
nelle
terre del sud a mezzogiorno
profumate
di lavanda le mani dell’educanda stordiscono
come
il cocktail di veleni che vous partagez
nell’abbraccio
che spezza le ossa
ho
detto abbastanza buongiorno buonasera
buona
notte piacere ecco solo questo
buongiorno
piacere il piacere è mio
buone
cose buon viaggio
fatti
vivo ciao bello chi è
guarda
chi si vede che bella sorpresa
un
vero piacere anzi un piacere vero
solo
il silenzio ha orrore
tutto
fila liscio come l’olio
ed
ecco cric crac
mon conte es acabat
Rosso
Rosso
toro Traffic Light Twilight
Rosso
Rosso Rosso
da
ponte rosso a villa rossa
un
breve tratto di bourgeoisie ottocentesca
un
salto un passo un volo un sogno
di
rosso in rosso & di filo in filo
filo
rosso ruota di mulino moulin rouge
prima
che il can can impazzi
posso
in nome della continuità del rosso
saltare
il dosso rodere l’osso
o
invece precipiterò nel fosso
che
cadenza il ciuffo del fané, ahimé
resta
il mistero su quale eclissi attendersi
il
lento declino dell’ancient regime
oppure
il precipizio del jugendstil
resta
il mistero resta il mistero
se
il giorno che si muore sarà un salasso
se
il giorno che si muore sarà uno stillicido
se
il giorno che si muore sarà una trasfusione
se
il giorno che si muore sarà un’emorragia
Rosso
Traffic Light Twilight
Rosso
Rosso Rosso
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