CHECKPOINT POETRY
TOMMASO PUTIGNANO
 



>    Dal volume Navigatori a vista (Fermenti Editrice, Roma 2009, pp. 82, € 12,00)

 

 

Rave

 

Bum bum bum bum

Bum burn bum bum

Bum bum bum bum

Bum bum bum bum

 

Luci seriali

Suoni seriali

Danza seriale

Movimenti seriali

 

Macchina di carne

 

Ketamina

Ketamina

Ketamina

Ketamina

 

Cinque euro un grammo e mezzo di MD

Trip e speed

Sguardi sconvolti

Nasi che colano bianco

 

Bum bum bum bum

 

Si parte già calati

Si arriva telepaticamente

 

Scenario inumano

Si alza la torretta dal furgone

E i laser fendono il buio

Il kick inizia martellante

 

180 bpm

Bum bum bum bum

 

La macchina umana parte in sincro

Un due un due

Un due un due

Una funerea danza

Che evoca i morti

 

Bum bum bum bum

Bum bum bum bum

Bum bum bum bum

Bum bum bum bum

 

Mattino

Ore dieci

ll kick si ferma

Bum

 

Trova un po’ di roipnol!!!

 

Ciò che rimane:

Graffiti e macerie

 

 

*

 

 

Costretto

 

Estasi è stato il mio nome

 

Nella danza frenetica,

Tra polvere, laser e colla di un Rave party

 

Inferi il mio cognome

 

Trasportato d’urgenza in SPDC

E io che credevo di andar a studiar magia

Dentro: “Volontario?”

Mi presero in tre

Mi fecero un siringone nel culo

E mi legarono a letto

 

Coscienza la ripresi dopo tre giorni

Ma tra i neon freddi di quella terra di nessuno

Conobbi gente sicuramente interessante

 

Arcangelo detto “pippanera”:

Un omaccione con un anello con quattro teschi

Che cercava sempre di imbastire un ramino

E noi che, pieni di Entumin,

Ci alienavamo dopo trenta secondi.

 

Luigina che, povero uccellino, vedeva i fantasmi

 

Rosaria che mi aveva preso in simpatia

E mi ripeteva: “Me l’hanno cavato!”

Mentre aspettava la visita quotidiana del marito Giancarlo

 

E Mary transessuale, la piu simpatica:

Arrivò una mattina

Portata dai carabinieri

Con indosso solo una canotta e un costume.

Era un marzo gelido!

Si vestì, si truccò vistosamente,

Iniziò a benedire tutti i pasti

E a farci divertire, soprattutto Pippanera,

Cantandoci canzoni napoletane

 

Di quel luogo

Spesso mi torna alla mente l’odore dei termosifoni

 

 

*

 

 

Vorrei

 

Vorrei

Tirar giù questo muro

Senza recarti offesa

Che questi spigoli spinosi

Velenosi si smussassero un po’

Quel tanto almeno

Per sfiorarti senza dolerti

 

Vorrei

Che questa carne viva sputata al giallo

Trovasse riparo

Che queste albe dolenti

Partorissero non solo il pianto

Ma un respiro di ballata

 

Vorrei

Amare senza odiare

Fiorire senza svilire

Crescere senza invecchiare

Maturare senza marcire

Sollevarmi senza cadere

 

Vorrei andare in vacanza

Senza perdermi però

 

 

*

 

 

A bit of tranq

 

Tramonto

Quasi le sette

È l’ora del Tavor

A bit of tranq

La fronte è fredda

Le telecamere sono dappertutto

Io sono dappertutto

Ho bisogno di fermare un istante il gioco

 

Eccolo che cala

Passano i secondi

I minuti

E piano piano

Piano

Piano

Il respiro si fa più lungo

I riflettori si spengono

Le comparse vanno a casa

I mostri di cartapesta vengono riposti

I tecnici dal camice bianco smontano

E l’attore

Sveste i pesanti panni obbligati di scena

 

 

 

*

 

 

Il cristo pazzo

 

Prese la clozapina

La spezzò e rese grazie

La mostrò al pubblico e disse

Guardate tutti

Questo è il mio corpo

Offerto per la vostra moralità

 

Poi prese l’Entumin

Lo versò nel bicchierino di carta, rese grazie e disse

Questo è il mio sangue

Versato per voi

A lavarvi dai sensi di colpa

 

 

 

*

 

 

Santino

 

Santino agli arresti psichici

Santino coi denti di plastica

Che raccoglie cicche nella casa delle mosche

Che ride solitario in una nuvola di fumo

... sai da quando mio padre...

Con voce flebile, una voce in ginocchio alla luce

 

Santino che barzellette ti raccontano gli angeli?

Quali fantasmi ti tengono compagnia?

 

Santino forse sei Santo davvero

Eremita in prigione

Che scegli tra hamburger o fettina

Il tuo unico desiderio della giornata

Della settimana

Del mese

Degli anni che passano identici

 

Ma i tuoi occhi brillanti portano in grembo

Sogni che superano le sbarre

Che saltano l’alto cancello della casa delle mosche

E urlano fino al cielo

Oltre il cielo

 

 

*

 

 

Il cinema

 

Pago il biglietto

Compro coca e pop corn

 

Il film inizia

 

La stessa riedizione da tanto tempo:

“Il fiume di cadaveri e veline”

 

Ormai non ci faccio più caso

Ci sono avvezzo

Vedo la morte senza cupo velo e mannaia

Ma vestita coi colori sgargianti

E attillati delle ballerine

 

Sono seduto qui

Ho comprato coca e pop corn e guardo

Questo grottesco scempio senza senso

Il cui senza senso crea il senso

L’impassibilità

La desensibilità

 

Il guaio è

Che quando dal cinema esco

Ritrovo lo stesso film davanti ai miei occhi:

“ll fiume di cadaveri e veline”

E nessuno o quasi

Ci fa più caso.

 

 

*

 

 

Noi non siamo di qui

 

Quale patologia?

Quale disturbo?

Noi non siamo di qui e basta!

Parliamo una lingua diversa

E se ci dite che siamo malati

Lo siamo davvero

Ma del male più bello

Il troppo amare

 

Noi siamo Isacco

Noi siamo Cristo in croce

Il vostro specchio più sincero e limpido

Senza di noi voi non avreste nome

 

Udiamo gli strilli dei demoni

E i canti estatici degli angeli

 

E deliriamo come improvvisazione di Coltrane

Urlando per il richiamo del respiro di madre terra

Che ci faccia riposare sul suo seno finalmente

 

Riposare

 

Riposare

 

Riposare

 

Sì, questo è quello che più desideriamo

Ma non nell’ipnosi del farmaco

Soldatini metafisici sputati a sminar la via

Per l’arrivo della fanteria

 

Quanto vi serviamo!

Quanto vi serviamo!

A chi vomitereste sennò le vostre colpe

Che piangiamo in silenzio

E redimiamo procurandoci ferite

 

Tutto per voi

tutto per voi

 

Che senza noi non avreste nome

 

 

 

 

*   Tommaso Putignano è nato a Urbino il 5-11-1972, vive e lavora a Roma. Ha frequentato il Conservatorio S. Cecilia per diversi anni, per lo studio di pianoforte e composizione. Ha conseguito la maturità classica e frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia, corso di Lingue e Letterature moderne straniere presso l’Università “La Sapienza”. Ama la musica e la letteratura.

 

tommasoputignano.wordpress.com








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