LETTERATURA DI VIAGGIO
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CARTOLINE DA BRUXELLES (4)
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DIARIO AUSTRALIANO - 6
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Istanbul, Istanbul ovvero l’infallibile principio ‘random’ che governa una città
Uno sguardo trasversale e non conformistico, tanto incantato quanto lucido sulla metropoli turca, vista come un immenso laboratorio socio-antropologico che assomiglia ad un gigantesco sistema caotico che purtuttavia riesce a mantenere un miracoloso equilibrio, un assetto misteriosamente armonioso e bilanciato. La frastornante, ‘dodecafonica’ colonna sonora cittadina gremita di voci di mercanti, urla di marinai e pescatori, richiami di ristoratori, clacson a go-go, rumori stradali incessanti, si implementa cinque volte al giorno con lo straziante canto-preghiera del muezzin che ti raggiunge ovunque ti trovi.
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di Alessandra Fagioli
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L’emigrazione italiana dai minatori agli euroburocrati, a quelli che oggi vivono tra due paesi
È interessante riflettere su come è cambiato il panorama dei migranti nostrani in Belgio. L’ondata storica di quelli che andavano a lavorare nelle miniere è ora in pensione e i loro figli hanno investito nella ristorazione e nella gastronomia. Frattanto si è aggiunta la comunità delle persone dipendenti della Commissione Europea che comprende precari, stagisti, lavoratori di Ong affiliate o di imprese con sede in città. Infine ci sono docenti, manager e giornalisti che si dividono la settimana tra terra belga e penisola: sono i professionisti del lavoro globalizzato. L’Europa del XXI secolo non conosce la schizofrenia.
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di Daniele Comberiati
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Great Ocean Road, parte seconda e poi nella Yarra Valley a degustare vini e champagne
Ritorno sulla grande arteria stradale che costeggia l’Oceano Pacifico, per percorrerla sino in fondo tra strapiombi di roccia e insenature di rara bellezza. Quindi un’escursione per la regione che si estende nell’entroterra della baia di Melbourne, divenuta famosa soprattutto per la sua produzione enologica. Un boom assai recente che risale alla sbarco nella zona del colosso vinicolo francese Chandon all’inizio degli anni ’80. Per offrire un ‘nettare degli dèi’ che per la qualità non ha nulla da invidiare al mercato dei viticoltori transalpini.
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di Stefano Calzati
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PREMIO NOBEL 2010
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THIERRY BEINSTINGEL
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SAID SAYRAFIEZADEH
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Mario Vargas Llosa, uno scrittore di grande respiro, sempre critico contro il potere
Il
prestigioso riconoscimento dell’Accademia Reale Svedese è stato quest’anno
assegnato al 74enne autore peruviano, che ha firmato libri formidabili da “La
città e i cani” a “La casa verde”, a “La zia Julia e lo scribacchino”.
Ripubblichiamo una conversazione con lui, realizzata nel 1976 a Roma, dove
stava girando un film ricavato dal suo romanzo “Pantaleón e le visitatrici”.
Dalle posizioni di sinistra filo-castriste della gioventù è oggi approdato ad
una compiuta visione liberale-conservatrice.
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di Mario Lunetta
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La ‘verità industriale’ ha oggi bisogno di un “Ritorno alle parole selvagge”
Lo scrittore transalpino ha travasato la sua
pluridecennale esperienza di impiegato a France Telecom nelle sue opere
narrative, dove si mettono a fuoco il progressivo peggioramento dei linguaggi
aziendali e dei rapporti umani nell’azienda. In particolare, il suo ultimo
romanzo uscito in Francia quest’anno, prende spunto dalla spirale di suicidi
(poco meno di trenta in circa due anni) avvenuta tra i dipendenti della grande
azienda francese di telecomunicazioni. Un racconto duro e lucido sulla attuale
condizione del lavoro, sulle sofferenze psicologiche e identitarie persino di
chi riesce a conservare un posto, dai manager ai dipendenti di livello più
basso.
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di Claudio Panella
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Quando verrà la rivoluzione avremo tutti lo skateboard
Trad. di Elisa Comito
Edizioni Nottetempo, Roma 2010, pp. 327, € 18,00.
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di Sarah Panatta
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DAVE EGGERS
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NEW YORK, NEW YORK
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CARTOLINE DA BRUXELLES (3)
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L’uragano Katrina e la paranoia liberticida del presidente Bush
“Zeitoun” è un libro
a metà strada tra la cronaca giornalistica e il romanzo, che narra la storia
vera di un siro-americano che si reca come volontario a New Orleans, sommersa
dalle acque, per portare soccorso, e finisce arrestato e sospettato persino di
terrorismo, in un clima allucinato e allucinante dove la sola risposta alla
catastrofe della città che sembra capace di dare l’amministrazione repubblicana,
è quella di creare un clima di guerra con migliaia di soldati, poliziotti,
‘contractors’ e mercenari vari, impegnati a riportare l’ordine ‘ad ogni costo’.
È un’America ancora da Far West e il finale ottimismo di impronta ‘obamiana’
convince poco.
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di Massimo Giannotta
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Nove anni dopo l’11 settembre, la resurrezione di Big Apple
Una newyorkese d’elezione
ricorda il drammatico evento dell’attentato alle Torri Gemelle che recise,
quasi come un segno destinale, il suo rapporto con la metropoli amatissima. In
cui, poi, ritornare anni dopo per vederla rifiorire, in fondo sempre uguale a
se stessa, con le file a Times Square per i biglietti degli spettacoli di
Broadway, con l’aggressività dei taxisti di Manhattan, con i ristoranti di ‘sushi & sashimi’
economici e buonissimi, e anche con la moltitudine di homeless che affollano le
strade. Questo caos eccitante rimane la città simbolo del mondo
occidentale.
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di Cristiana Pace
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Quando il mercatino di quartiere diventa una frontiera interna
Passeggiando per la zona di Schaerbeek, durante
il giorno del ‘brocante’, che sarebbe la svendita
pubblica che gli abitanti fanno delle proprie cose (dai libri ai dischi, dai
mobili d’epoca ai vestiti per bambini dei figli). Una piccola esperienza che fa
però riflettere sul rapporto fra vita privata e melting-pot
sociale, fra locale e globale, in cui si insinuano nuove divisioni,
separazioni, problematiche relazioni tra convivenza civile e sentimenti
xenofobi.
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di Daniele Comberiati
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DIARIO AUSTRALIANO – 5
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Qui la richiesta di cultura è ben superiore all’offerta
Altre
note di soggiorno a Melbourne, presenziando all’International Film Festival –
sono stati proiettati, tra gli altri, Ghost Writer di Polanski e The
Wedding Party di Amanda Jane – e al
Writer Festival, dove si sono svolte tre interessanti conferenze:
dell’economista italiana Loretta Napoleoni, del romanziere ‘aussie’ Alex Miller
e di Kim Stanley Robinson, autore americano di science-fiction. Infine, l’esito
delle recenti elezioni politiche locali ha rammentato certi pasticciati e
inconcludenti scenari italioti.
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di Stefano Calzati
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Sommario
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