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Crabs that wobble and wobble - claws aloft
through
skimming pink surf - to shake free
their payload of
eggs, front-attached,
(like plump humorous non-skiers
gracing Alpine
discos after midnight).
And
ecologists, bearded, determined
to see in the end
of the world. If they go,
take the world with
them, be in at the kill.
Outraged and serene, a mercy kill. Tree spirit
Julia not like that. Clear gaze with mobile,
clear-voiced in her high cradle blown about
by the
blast from the redwood loggers’
brutal
intimate helicopter
harassment, she’s in her 22nd month.
Of sensing how the cold ground
holds Goethe’s
Werther, not
far in time from where
the
pastor’s widow had the beloved
walnuts
round the vicarage severed.
The greatest tree for miles round
here, huge
unimpeded willow, has fallen by itself
(and wind),
its decked and wayward bark grooves
- they stack up to more than
human height -
are
trench-deep, wide apart, on a par with
a Blue
Whale’s long-running underjaw lines.
On whales, as
their whole rough length passes
the
viewing glass or lens, five metres
at a
time, comes the eye, self-conscious
apologetic sentient marooned
entity,
not implied by the upreared
wall of
bulk. It cannot be said
to be
staring (or averted). A zoo
gorilla,
eyes usually rudely averted,
sometimes stares whiteless at the visitor:
a
candid unstinting effort
to
escape bewilderment and understand
the
future, own barred future in altered shape.
*
Carico Frontale
Granchi barcollano e barcollano - pinze
all’aria
lambite dalla spuma rosa - per liberare
il loro carico frontale di uova
(come non-sciatori grassocci e rubicondi stipati
nelle discoteche Alpine a tarda notte).
Ci sono anche ecologisti barbuti, decisi
a vedere la fine del mondo, a portarlo
via con loro, testimoni della sua morte.
Uccisione compassionevole, indignata
e serena. Julia Spirito-d’-albero
non è cosi. Sguardo limpido, vivace,
voce limpida nella sua alta culla
scossa dall’impeto molesto
brutale e intimo dell’elicottero
dei taglialegna Redwood, lei entra
nel 22° mese. Intuizione, la terra fredda
contiene il Werther di Goethe, non distante nel tempo
dal luogo in cui la vedova del pastore ha tagliato
gli amati noci intorno al presbiterio.
L’albero più maestoso dei dintorni,
salice enorme
senza intralci,
è caduto da solo (e per il vento), i solchi
atterrati e irregolari della sua corteccia
- strato su strato fino ad altezza d’uomo -
sono profondi
come una trincea, scavati
come le strisce interminabili
della mascella di una Balena Azzurra.
Balene: l’intera loro ruvida lunghezza
attraversa il vetro separatore
o l’obiettivo, cinque metri alla volta
ed ecco arriva l’occhio, entità a disagio,
consapevole
dispiaciuta accondiscendente disertata,
anomala in questo muro maestoso
di carne. Non si comprende
se ci sta fissando (o se è distolto).
Un gorilla allo zoo, gli occhi di solito
scortesemente altrove, a volte
fissa col bianco della pupilla fermo
il visitatore: uno sforzo candido
e smisurato per fuggire
lo smarrimento e comprendere il futuro,
il futuro alterato, imprigionato.
> Traduzione di Tiziana Colusso <
Sebastian Schloessingk (Regno Unito) – La sua prima raccolta di poesia, This Sloped Land, è stata pubblicata da Piccolo
Press negli anni ’80. Ha scritto il libretto per l’Opera Magma, Or the See-Through Wilderness,
per il compositore contemporaneo Lamberto Coccioli, rappresentata per la prima
volta in Italia nel 1998
al Teatro Rossini di Ravenna, e recensita anche in Inghilterra dal quotidiano
Indipendent. Anche il testo ‘Boys And
Girls Between The Wars’ è
stato musicato da Lamberto Coccioli ed eseguito in concerto in vari paesi. Suoi
testi sono stati pubblicati in varie riviste di poesia, tra le quali le prestigiose Verse e
Oxford Poetry. È il direttore
di Qualm (Qualm.co.uk), rivista semestrale
online di poesia in lingua inglese, che ha pubblicato alcuni tra i maggiori
poeti angolofoni contemporanei, e autori di altri paesi in traduzione inglese.