Le voci sonanti > ( ascolta
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Le voci sonanti è un percorso intorno al rapporto voce, scrittura e
suono partendo dalle esperienze della poesia fonetica e sonora del primo Novecento
(futurismo italiano e russo, dadaismo tedesco) per arrivare poi al mio lavoro
che attraversa la forma canzone, le vocalità etniche e le vocalità
contemporanee attraverso varie tecniche di emissione (yodeil, canto difonico, ululation,
vocal frey, fonoritmi, dentellessa, hip pop e altro): il set si presenta come
un concerto per voce, scrittura, supporti digitali e live electronics e può
essere modificato in relazione al luogo, alle possibilità tecnologiche e alle
caratteristiche acustiche dell’ambiente. La funzione storica della
poesia-sonora (termine tra l’altro oramai superato che sta ad indicare un campo
specifico che riguarda il rapporto tra voce, scrittura, gesto, spazio e
tecnologia) è quella di rendere visibili gli aspetti dell’oralità (la grana
della voce, il rumore, le valenze concrete della scrittura, gli oggetti sonori,
le possibilità del gesto inteso come alfabeto, lo spazio acustico); elementi che
la poesia della pagina scritta ha rimpicciolito sino a
farli scomparire. Si tende, così, verso una poesia (anzi scrittura di-versificata)
della voce e del corpo che mira alla sperimentazione, come ricerca di modi d’espressione
intermediale, ma anche come godibilità, dove regola e improvvisazione convivono.
È necessario, al riguardo, ricordare che la poesia-sonora si è affermata nella
seconda metà degli anni Cinquanta, anni in cui si sviluppavano la musica
elettronica e il rock.