L’AVANGUARDIA È DONNA - 1
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Il dinamismo delle scrittrici futuriste fuori dall’oblio
Il
contributo femminile all’affermazione del movimento futurista è sempre stato
negletto e generalmente sottovalutato. A parziale risarcimento di questo
duraturo oscuramento è ora arrivata l’importante antologia “Spirale di dolcezza
+ serpe di fascino” curata da Cecilia Bello Minciacchi. Pubblichiamo un
estratto dell’introduzione che traccia un quadro critico su un panorama non
omogeneo, ma ricco di istanze creative e di molteplici tendenze letterarie.
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di Cecilia Bello Minciacchi
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L’AVANGUARDIA È DONNA - 2
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“Spirale di dolcezza + serpe di fascino”
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antologia curata da Cecilia Bello Minciacchi, presentiamo un’ampia selezione di
testi letterari a firma delle più significative autrici che aderirono al
Futurismo. Nell’ordine appaiono Irma Valeria, Maria Ginanni, Enif Robert, Mina
Della Pergola, Laetitia Boschi Huber, Benedetta, Nenè Centonze, Maria Goretti,
Dina Cucini.
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a cura di Cecilia Bello Minciacchi
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MAURO PONZI
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Quel Muro contro cui si è infranta la ricerca della società futura
“Sociologia del paradiso”
è un romanzo postmodernista, ambientato a Berlino, in cui l’autore-narratore-protagonista
attraverso la sua esperienza cerca proustianamente di recuperare il ‘tempo
perduto’, intrecciando il piano della vita personale e relazionale con il
fallimento del ‘socialismo reale’. Il libro è anche lo specchio della coscienza
‘irresponsabile’ degli ex sessantottini occidentali.
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di Alberto Scarponi
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ADDII
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La percezione della catastrofe nei romanzi di Renzo Rosso
È
morto lo scorso ottobre, a 82 anni, lo scrittore e drammaturgo triestino. Musicista
mancato è stato una figura appartata, ma nitida e
rigorosa della nostra narrativa del secondo Novecento. Col suo stile assai
calibrato, ricco di sprezzature espressionistiche, ha restituito nei suoi libri
la coscienza tragica che il disastro è la nostra condizione esistenziale
perenne. Tra i suoi molti titoli si ricordano “L’adescamento”, “Il trono della
bestia”, “La dura spina”, “Il segno del toro” e “La casa disabitata” del 2003.
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di Mario Lunetta
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EUROPEAN UNION PRIZE FOR LITERATURE - 1
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Il lavoro narrativo nasce da un campo di forze molteplici
Pubblichiamo
per gentile concessione dello scrittore romano-veneziano il testo inedito preparato
in occasione dell’EULP, il premio letterario internazionale indetto dalla
Commissione Europea, che gli è stato conferito lo scorso settembre. L’autore di
“Orizzonte mobile” espone qui la sua meditata idea di romanzo contemporaneo,
affermando che ogni distinzione oppositiva “tra ‘io’ e ‘mondo’, tra memoria e
invenzione, realtà e linguaggio, ricerca e visionarietà” appare in quest’ambito
espressivo priva di senso, se non addirittura ridicola.
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di Daniele Del Giudice
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EUROPEAN UNION PRIZE FOR LITERATURE - 2
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Premiato con Del Giudice non soltanto un narratore filosofo, ma anche un filosofo-viaggiatore
Il
vincitore italiano della prima edizione del Premio Letterario indetto dalla
Commissione Europea (quest’anno riservato a dodici paesi dell’Unione) è stato
nominato da una commissione coordinata dal SNS, composta dal presidente del
Sindacato Scrittori Giuseppe D’Agata e dai critici Paolo Mauri (“La Repubblica”) e Roberto Cotroneo ( “Panorama”). Ecco una
nota sull’autore di “Atlante occidentale” e sulla cerimonia dell’EULP presieduta da José Manuel Barroso, che si è tenuta il
28 settembre scorso a Bruxelles.
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di Tiziana Colusso
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SAVERIO STRATI
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Ritratto di un grande narratore giubilato
Un’ampia e appassionata disamina critica della vasta
opera dell’85enne autore calabrese, in particolare del suo cruciale romanzo “Il
nodo” (1965) in cui il suo stile realista evolve in uno sperimentalismo plurilingue. Ostracizzato per
tutta la sua vita dai ‘salotti buoni’ della letteratura italiana (nonostante i
tanti premi conquistati), lo scrittore reggino è stato nel 1991 in pratica
‘licenziato’ dalla Mondadori berlusconizzata e cancellato persino dal catalogo
di quella casa editrice che ha pubblicato gran parte dei suoi libri.
Attualmente versa in stato di indigenza e facciamo appello alle autorità di
governo affinché gli sia assegnata la ‘Legge Bacchelli’.
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di Stefano Lanuzza
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RILETTURE (1)
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“La poesia è libertà”
Una piccola ‘lectio magistralis’ sull’arte di scrivere
e leggere le poesie pubblicata subito dopo la fine della seconda guerra
mondiale, riconoscendo quanto la letteratura sia anche figlia dei privilegi di
classe, ma insieme respingendo qualunque visione populista e affermando con
nettezza ‘che è ridicolo pretendere una poesia accessibile a tutti. Perché essa
è come l’amore, né tutti, sempre, ne son degni’. Mostrando, poi, tramite l’analisi
di alcuni testi di Ungaretti, Montale e Umberto Saba tutta la ricchezza di
pensieri e sentimenti che passa attraverso la ‘intraducibile musica’ dei loro
versi.
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di Franco Fortini
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RILETTURE (2)
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“Nella scuola, la nostra salvezza”
Oggi che molto si dibatte su come risollevare
l’istruzione pubblica dalla sua crisi strutturale, sembra utile recuperare le
considerazioni di un grande latinista che oltre 60 anni fa si trovava di fronte
alla crisi della scuola post-fascista ed esortava l’Assemblea Costituente ad
affrontare la riforma dell’istituto scolastico come uno dei problemi capitali per
la rinascita dell’Italia. Senza un sistema educativo all’altezza dei tempi non
c’è futuro per questo paese. Era vero ieri, lo è tanto più al presente.
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di Concetto Marchesi
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RILETTURE (3)
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“Scuola umanistica o scuola tecnica?”
Già nel 1945 un brillante filosofo di indirizzo
fenomenologico osservava come la scuola media italiana fosse in buona sostanza
estranea alla cultura della modernità e dopo gli esiti, giudicati assai negativi,
della ‘Riforma Gentile’, si interrogava sul dilemma: umanesimo o tecnicismo?
Per concludere che esso fosse un falso problema e auspicando la rinascita di
una istituzione scolastica laica e democratica in cui il sapere derivasse dalla
sintesi fornita “da una mentalità razionalistica, scientifica, francamente e
intelligentemente empirica”. La stiamo ancora aspettando.
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di Giulio Preti
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ANTONIO PIZZUTO
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Nell’ardua selva sintattica e linguistica di “Testamento”
Presso
i tipi della fiorentina Polistampa è uscita, per le cure di Antonio Pane, una
nuova edizione del libro che lo scrittore siciliano aveva pubblicato
originariamente nel 1969 con Il Saggiatore. Un’opera di strenua prosa
sperimentale che rappresenta un momento capitale nell’evoluzione stilistica dell’ex
questore palermitano, con il passaggio dal regime delle ‘lasse’ inscritte in un unico disegno narrativo
e dominate dall’imperfetto, tempo della duratività e soprattutto
dell’indeterminazione, a quello delle ‘pagelle’, brevi componimenti in sé
conclusi, caratterizzati dalla soppressione del verbo ai modi finiti, con
relativa disgregazione di personaggi e vicende.
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di Gualberto Alvino
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Sommario
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