Oblio di guerre (che continuano)
Il silenzio accompagna file
d’ombre armate
tagliano
il fianco alla montagna glabra
appaiono
i villaggi indolenti macerie escarnate
Casupole di fango e sterco secco
piagate e come erose
nella
melma i pali cogli scalpi e le teste decollate
intorno
si contano a decine le bombe inesplose
Piste pietrose o strade deserte
ridotte a un pantano
il vento
sibila infamie nelle sventrate carcasse dei carriarmati
ai posti
di blocco si beve, si bestemmia o si ride piano
Il nemico è dappertutto, una
vibrazione nell’aria
giù
nelle fredde valli, nelle scure macchie dei campi
riparte
l’offensiva, non serve la tattica ordinaria
Nidi di mitragliatrici piazzati
ad arte sulle alture
s’infiltra
la guerriglia per le strette gole di roccia
incubi
bellici che innescano azioni premature
Con un boato soffocato il razzo
sorvola fiumi vorticosi
replicano
rombi di cannoni e accidiosi colpi di mortaio
neve
frolla e buche nere, i morti giacciono, già copiosi
Si continua a sparare sul greto,
in mezzo alla vegetazione
poi si
ritirano i blindati a sobbalzi sull’asfalto squassato
l’odio è
un fremito che l’anima divora e tutta la nazione
Distanti, obliate mattanze, così
vicine come orridi obitori
gli
ingenui pensano che cesserebbero le guerre sante
se dio,
jahvé e allah si dichiarassero i primi disertori
* Ascolta la versione sonora in file
mp3
** Dal cd Trans Kerouac Road (Editrice ZONA,
2004)