Alberto Arbasino, i libri da leggere per scoprire il suo pensiero

Alberto Arbasino, classe 1930, ha trascorso un’infanzia difficile nelle campagne lombarde durante la guerra. Questa fase della sua vita ha avuto un impatto significativo sulla sua formazione personale e letteraria.

Biografia

Dopo il conflitto, Arbasino ha iniziato a sperimentare la scrittura e ha pubblicato il suo primo racconto, “Distesa estate”, su Paragone nel dicembre 1955. Questo racconto ha segnato l’inizio della sua carriera letteraria e ha aperto la strada alla sua raccolta Le Piccole Vacanze, pubblicata da Einaudi. Nel ’56, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, si è trasferito a Parigi. Durante il suo soggiorno in Francia ha compiuto il primo di molti viaggi a Londra e ha iniziato a leggere molti libri proibiti in Italia, tra cui opere di Sade, Genet, Lolita di Nabokov e Burroughs. Queste letture hanno contribuito a maturare in lui la consapevolezza della necessità di una sprovincializzazione e di un rinnovamento, un processo che ha trovato il suo culmine nel 1963 con la pubblicazione del famoso articolo “La Gita a Chiasso”. In questo periodo, Arbasino ha iniziato a definire il suo profilo di intellettuale cosmopolita, un profilo che, pur essendo aperto alle influenze straniere, non ha mai rinunciato alle sue radici culturali e letterarie italiane e lombarde. Ecco alcuni dei libri che delineano il pensiero di questo autore.

Libri in una biblioteca
Libri | Unsplash @Susan Q Yin – Retidedalus.it

L’Ingegnere in Blu

“L’Ingegnere in blu” non è solo un ritratto di Carlo Emilio Gadda, ma anche una biografia-non biografia in cui i confini tra realtà e finzione sono labili. Spesso la voce di Gadda, colta da episodi di vita vera, vissuta e condivisa nella Roma degli anni Cinquanta e Sessanta, si mescola a quella di Arbasino, creando un mix di frammenti di dialoghi, pettegolezzi e ricordi personali che rende “L’Ingegnere in Blu” un vero e proprio gioiello della letteratura italiana.

Le piccole vacanze

“Le piccole vacanze”, un romanzo giovanile, potrebbe essere descritto come una versione di Skins ambientata nell’Italia del dopoguerra. Il libro racconta infanzie ‘favolose’, ragazze, ville sepolte tra gli alberi, parchi, piscine, tennis, biblioteche, vigne in collina e molto altro. Questi elementi, insieme alla descrizione di scene e luoghi di vita, come boschi, cantine sociali, partite a carte, lezioni d’inglese, piste da ballo, alberghi di sfollati, film con Greta Garbo, corse in automobile, studi universitari, ragazzini pensierosi e tanto altro, rendono questo libro un romanzo ricco e affascinante.

Paesaggi italiani con zombi

“Paesaggi italiani con zombi” è una ricognizione anche un po’ anarchica del paesaggio italiano, con particolare attenzione alle modificazioni profonde che si sono verificate dagli anni ’50 ad oggi. Il libro porta il lettore attraverso paesaggi deturpati da cui emerge la percezione oscura che negli ultimi anni in Italia si sono verificate ogni sorta di mutazioni sfuggenti e insidiose. Queste mutazioni, che si manifestano in un brulichio che tutto ingloba e stravolge, ricordano i gremitissimi quadri dei Bruegel, dove i più gravi incidenti si confondono tra la ressa sgangherata.

“Fratelli d’Italia”

Fratelli d’Italia, un romanzo di avventure intellettuali e picaresche attraverso le follie del boom economico e le metamorfosi della società e del paesaggio, delle illusioni e dei caratteri. Il libro, iniziato negli anni ’60 e terminato negli anni ’90, registra i vizi pubblici e le virtù segrete degli italiani che Arbasino ha incontrato lungo il cammino. Oltre alla cronaca dei costumi, alla ricognizione degli ambienti delle città sino alla citazione delle mode passeggere e dei pettegolezzi della Roma bene, Fratelli d’Italia offre anche una riflessione profonda sulle trasformazioni della società italiana nel corso di tre decenni cruciali della sua storia recente.

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